Il racconto degli studenti di ritorno dal viaggio a Taicang

Print Friendly, PDF & Email

A due settimane dal loro ritorno da Taicang, splendida cittadina cinese a cinquanta chilometri da Shangai, gli undici giovani dell’I.I.S. “Matteo Ricci” di Macerata, che hanno aderito al progetto di scambio culturale organizzato in collaborazione con il Comune di Macerata e la VcSoccer di Dario Marcolini e della Dott.ssa Sue Su, riflettono sull’esperienza vissuta definibile sicuramente “unica”.

I docenti accompagnatori, la Prof.ssa Maria Cristina Ferracuti e il Prof. Dario Matteucci, Vicepreside della Scuola, hanno agevolmente superato il problema del jet-lag ma non certo la nostalgia di quei  giorni densi di opportunità con visite alle Istituzioni, alle Scuole, momenti di confronto, serate di gala e ricevimenti d’eccezione.

I master chef dell’Alberghiero di Cingoli

Scrive così il Prof. Matteucci sulla pagina Facebook dell’Istituto in occasione del “Festival di Macerata con la Notte di Macerata” a Suzhou, in un uno dei migliori ristoranti del luogo dove i futuri master chef dell’Istituto Alberghiero “Varnelli” di Cingoli hanno preparato piatti tipici italiani: “Lo Study Tour in Cina è finito. Giornate intense piene di attività, momenti coinvolgenti ed emozionanti. Un’esperienza di vita formidabile per gli studenti e per gli insegnanti”.

Musica e sfilate di moda

Certo non è mancata l’opportunità di mettere in gioco le proprie competenze trasversali grazie alla chitarra del Prof. Matteucci e alle voci di Jacopo Marchiori e Irene Capponi che hanno portato a Taicang il meglio della musica italiana, mentre la bella Aurora Cirioni ha sfilato insieme con altre modelle cinesi con gli abiti creati dai giovani del Liceo Artistico “Cantalamessa” nella serata di gala  al Trade Center, sede delle eccellenze produttive della provincia di Macerata.

Le considerazioni di Matteo

Matteo De Carolis, classe 4E – Liceo delle Scienze Umane – racconta: “Della Cina ho adorato il senso del dovere e dell’ altruismo: a differenza dei metodi italiani, che danno poco spazio alla professionalità, in Cina è tutto organizzato al meglio, sia per il cittadino come singolo sia come  popolazione; inoltre tutti i cinesi sono legati  da un forte senso di collettività ed altruismo […]. I valori del dovere, della puntualità e del rigore sono serviti a cambiarmi, infatti ogni volta che qualcuno faceva ritardo mi arrabbiavo, in quanto faceva male a sé e a tutti gli altri, ma mi arrabbiavo ancor di più quando ero io a essere in ritardo, perché compromettevo da solo le conoscenze e i progressi che avrei conseguito. Visitare i villaggi e conoscere le persone e le usanze del posto è stato magnifico, perché siamo riusciti a sperimentare come si svolge veramente la vita in Cina. […] In conclusione posso dire che questo viaggio ha fatto sì che, conoscendo punti di vista estranei in tutto e per tutto a quelli che già possedevo, mi sia tolto le vesti di italiano per indossare le vesti di cittadino del mondo, con una mente aperta alle diverse culture. La possibilità che ci è stata offerta e questo viaggio mi hanno fatto seriamente riflettere sul mio futuro, quindi ora sono motivato a dare il meglio di me e provo a imitare i cinesi che si impegnano e lavorano duramente nel presente per poi godersi la vita in un futuro più lontano”.

Naturalmente un grazie deve essere rivolto al Dirigente Scolastico del “Ricci”, Rita Emiliozzi, che ha investito risorse ed energie in questo progetto e a tutto lo staff dei docenti coinvolti nell’organizzazione.

28 aprile 2019

A 6 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti