“Hespérios (Occidentale)” un libro scritto da Fabio Pallotta

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Avendo ascoltato Fabio Pallotta, geologo, in diverse conferenze in cui era di supporto ad argomentazioni archeologiche, rigirandoci il suo libro “Hespérios” (edito da Edizioni Simple di Macerata) tra le mani e osservandone la copertina, ci saremmo aspettati un contenuto diverso. Invece siamo rimasti sorpresi perché così non è stato. Sì, la storia antica, segnatamente quella che gira intorno al bacino mediterraneo, è la struttura portante della pubblicazione ma è il modo con cui è sottoposta all’attenzione del lettore che ci ha spiazzato. Un racconto che oscilla tra un incedere di elementi poetici e immagini secche, coincise, quasi si trattasse di un testo dell’antico teatro greco. Insomma un modo di scrivere particolare, piacevole, che in una settantina di pagine ci fa entrare nel vivo di un periodo storico, quasi fossimo assisi sulla gradinata in pietra, spettatori attenti, nel teatro di Atene, o di Selinunte, non fa differenza perché, comunque, per ascoltare le storie, o la storia, (citiamo dal libro)  Il teatro è il posto giusto, solitario, concavo e inclinato, acustico; lo spettacolo davanti agli occhi splende di visuale. È spazio-tempo assoluto, quindi senza vincoli, dove si discute e si interpreta, con arte ed eloquenza, l’origine delle leggi della natura e delle leggi degli uomini. La scenografia è Hespérios, l’occidente, dove tutto converge; il primo personaggio a entrare in scena è Europa e a lei si succedono l’ateniese Cilone, atleta vincitore di Giochi Olimpici, poi Euripide con Medea e, in uno spaccato scenico preciso, la città di Selinunte, s’inseriscono Pammilos ed Esperia. Tutto è unito dal Mediterraneo, che fa da ponte ideale fra le genti. Gli eventi si susseguono, le nere navi fenicie solcano le onde, Thera, il vulcano, esplode e tutto cambia; poi la vita riprende, Selinunte risplende e genera ricchezza; bramosia e invidia hanno il sopravvento, sotto forma d’invasori cartaginesi e Selinunte è distrutta. Il mare è pòntos, è pelagos, è hals, è thàlassa.

Fabio Pallotta

Nota biografica dell’autore

Fabio Pallotta dal 1980 svolge la professione di geologo; ricercatore a contratto con la Università degli Studi di Camerino, da oltre 20 anni effettua indagini geoarcheologiche nei più importanti siti storici della Magna Grecia e della Libia. È stato  presidente  del l’Osservatorio Geofisico di Macerata e dell’Ordine dei Geologi delle Marche. Già presidente della Compagnia Teatrale Oreste Calabresi di Macerata e, negli anni ’90, amministratore dello Sferisterio Macerata Opera Festival. È autore di opere teatrali, fra le quali: “Erastothénes, il volto della Terra” – con Michela Costanzi (Monacchi Editore, 2011); “Aretusa, Canto delle Acque nelle Metamorfosi” (Monacchi Edit., 2013); “Altrove” (2015); “Hespérios (occidentale)” (Simple Edizioni, 2018). 

Fernando Pallocchini

5 maggio 2019

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