“Le Marche leggendarie”, un libro scritto da Giuseppe Di Modugno

É stato presentato alla Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti il libro “Le Marche Leggendarie”  di Giuseppe Di Modugno, giornalista e scrittore. Ne ha curato la prefazione Giancarlo Trapanese, scrittore e giornalista Rai che ha avuto la collaborazione di Di Modugno nel periodo in cui dirigeva la redazione maceratese del Corriere Adriatico, negli anni ottanta. Non sono storie narrate a una sola voce, quelle di Di Modugno, in ognuna c’è scritta anche la sua genesi, il suo formarsi e accrescersi nel tempo, anche in virtù di una tradizione orale di lontanissime origini. Negli interessi di Di Modugno c’è una trasversalità che non riguarda solo la storia in sé ma le storie di ogni storia, spesso con la citazione bibliografica di autori e studiosi che si sono avvicendati nella narrazione attraverso il tempo. Tutto ciò in coerenza con la personalità eclettica, la cultura e la sana curiosità dell’autore interessato da sempre alla memoria dei luoghi e al racconto letterario a essi legato. A latere di quelle storie, che riguardano sia il territorio dell’entroterra che il litorale marchigiano, c’è un’altra storia narrata, questa non leggenda, ma a suo modo e in una certa dimensione anch’essa un po’ leggendaria: quella di Corriere Adriatico e delle amicizie che hanno caratterizzato il suo nascere a Macerata. In tal senso Di Modugno ci  offre un servizio di memoria che ci coinvolge personalmente, anche se ormai lontana. Da notare anche l’interessante corredo iconografico del libro, costituito da immagini fotografiche, cartoline d’epoca, oltre che  da pitture. Nel complesso da tali illustrazioni si può anche intuire come una parte delle leggende possa essere stata ispirata dalla conformazione fisica dei luoghi, in molti casi ambiente ideale per essere abitati da fate, streghe, demoni, e santi eremiti. Ne vien fuori un libro di lettura piacevole, ben scritto, che vorrei indicare anche a giovanissimi lettori, al posto delle tante storie che oggi sono proposte dai media, spesso storie di violenze, di antagonismi, prive di un fondo morale: un nuovo immaginario non sempre ameno ed educativo.

Lucio Del Gobbo

19 maggio 2019

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