Pianto radici di città
nelle idee, nella memoria
e contro alle nubi,
sopra ai fiori immortali
che più belli si fanno
e più consistenti, nel vento
e creano forse un appiglio
in questo paradiso incompiuto
e additato,
che ha sempre fretta
ed è così scomodo,
che sempre bofonchia e sempre
si fa più indiscreto,
più sornione, più infelice
nel grigiore di strada,
di parcheggio
e di cemento.
Elisa Eötvös
29 luglio 2019