In corso a Recanati, presso lo spazio messo a disposizione dai frati Cappuccini, la terza edizione di una sagra in controtendenza: Guancialarte, che prende il nome dalla omonima associazione recanatese per celebrare il guanciale, la parte del corpo del suino utilizzata in questo contesto in ricette sia tradizionali che insolite, ma veramente gustose. Oltre agli stand gastronomici, il pubblico è intrattenuto da momenti culturali e musicali. Ad aprire le danze nella prima serata un “trio” particolare: Silvano Scalzini, chef de “il Picciolo di Rame”, il dottor Nazareno Graziosi, e il gruppo folcloristico “Balcone delle Marche” di Cingoli. Per danze ovviamente si intendono le varianti del nostro tradizionale saltarello, che secondo il dottor Graziosi altro non erano in origine che un modo ludico degli antichi Piceni o, meglio, dei Salii, per allenarsi, e utilizzarne i passi e i ritmi durante le marce dei loro militari. Probabilmente una tradizione che i Salii portarono in tutti i luoghi dove giunsero, percorrendo le loro Strade Salarie (nelle Marche e solo nelle Marche ce ne sono tre: la Salaria più nota che partendo da Ascoli Piceno va verso Roma; la Salaria Gallica che partiva da Forum Sempronii-Fossombrone e si dirigeva verso Ascoli; la Salaria Picena che costeggiava l’Adriatico) e altre antiche vie. La pizzica, la taranta, potrebbero essere “figlie” del saltarello, come le attuali marce militari. I Salii nell’antichità celebravano le festività religiose con processioni durante le quali danzavano saltellando, e consumando insaccati preparati con vari animali (anche il cane), ma il maiale era la carne principale. Ebbene sì, anche la norcineria la inventarono i nostri antenati Salii (fanno testo le Tavole Iguvine), e il guanciale del maiale è sempre stato il taglio di carne più pregiato, per consistenza e per il sapore caratteristico. Scalzini, rilanciando l’orgoglio contadino, ne ha portato testimonianza diretta e racconti tramandati, ormai ricordati solo dalle persone di una certa età. Dopo una prova di saltarello-marcia militare, il gruppo folcloristico “Balcone delle Marche” si è divertito e ha fatto divertire il folto pubblico con balli, canti e scenette dialettali.
Le serate proseguono fino a domenica sera, con la partecipazione anche dei frati con una pesca di beneficienza.
Servizio e foto di Simonetta Borgiani
25 agosto 2019