Turismo nel maceratese: la scuderia con i cavalli di… Carlo Magno!

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Il turismo a Macerata? Ah ah ah e ci scappa la risata! Scusate la rima. Nel mese di settembre dal Centro Studi San Claudio al Chienti partì una lettera destinata ai Comuni di Corridonia, Macerata, Morrovalle, Civitanova Marche, al Presidente di Provincia di Macerata e alla Direzione di Anas di Ancona.

 

La lettera

Testualmente: “Il Centro Studi San Claudio al Chienti, unitamente al parroco, ha attrezzato la chiesa superiore di San Claudio ad auditorium con quadri espositivi illustranti le caratteristiche e le origini del monumento sacro, unico per il suo stile architettonico. L’anno passato circa 50mila turisti hanno visitato la chiesa, affascinati dalla sua bellezza e dalle tesi del professor Carnevale, che hanno stravolto la storiografia ufficiale collocando l’antica Aquisgrana a San Claudio al Chienti. Tesi peraltro riportata nei manuali scolastici di storia dell’arte di Gillo Dorfles. È ormai certa l’inesistenza di Aquisgrana ad Aachen, come hanno affermato gli archeologi tedeschi i quali hanno scavato per anni rinvenendo reperti non anteriori alla fine del XII secolo. Carlo Magno (indicazione superflua) era morto nell’814. Nella presente stagione i turisti italiani e stranieri stanno aumentando e molti, provenienti soprattutto dalla nostra regione, si lamentano per la mancanza di una segnaletica stradale adeguata per giungere alla chiesa di San Claudio. Occorre a nostro parere installare una adeguata segnaletica nella superstrada Civitanova-Foligno e nelle altre strade e diramazioni della nostra provincia. Sollecitiamo pertanto i Comuni e gli Enti sopra indicati, secondo le proprie competenze territoriali, a provvedere con sollecitudine”.

 

Il risultato

Risultato? La montagna ha partorito il topolino! Infatti nella rotatoria che sta tra Macerata e Piediripa ha fatto la sua timida apparizione il cartello in foto: defilato in basso, a rischio di essere coperto dalla vegetazione emergente e con una indicazione, a dir poco, problematica. Infatti, oltre a consigliare di andare a San Claudio in bicicletta, invita a transitare passando per l’area commerciale. A questo punto l’incauto turista, privo di navigatore, seguendo la freccia del cartello indicatore e continuando diritto, andrà a finire… in una strada senza sbocco chiusa dal cancello di un maneggio. Avrà trovato la scuderia con i cavalli di Carlo Magno!

 

MaMa

Però, da tempo, la Regione ha istituito la “Marca Maceratese”, presto ridotta a “MaMa” che ha speso i soldini avuti in dote in riunioni, convegni, partecipazioni a fiere turistiche e via dicendo. In pratica persone che di commercio sanno ben poco e vogliono stimolare il turismo con in testa alte idee. Ma così elevate che alle persone comuni non arrivano. Eppure sarebbe bastato consultare chi di commercio ci capisce, perché i nostri monumenti, chiese, abazie, cripte, zone archeologiche, paesaggio ed enogastronomia non sono altro che dei prodotti da vendere. Prima si valuta il mercato (e la richiesta di turismo culturale e ambientale c’è), si organizza il prodotto rendendolo presentabile e appetibile, contemporaneamente si pubblicizza e si mandano i venditori in giro per piazzarlo. Nel nostro caso, e non parliamo solo di San Claudio ma di un intero territorio, si deve agevolare la sua visita, non solo con i cartelli stradali ma pure con guide, accoglienza e tutto ciò che serve.

Fernando Pallocchini

1 gennaio 2020

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