Un dono inaspettato e assai gradito per l’Uteam di Camerino

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È un bel pomeriggio nella nuova sede dell’Università della terza età camerte, dove nei giorni scorsi sono state consegnate le attrezzature informatiche donate da Ancos (Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive) di Robella, in provincia di Torino. Un regalo inaspettato e assai gradito da tutti, sottolineato dalla responsabile Donatella Pazzelli e dall’assessore alla cultura Giovanna Sartori, nonché un gesto di solidarietà e amore capace di rinnovare l’invito a resistere in una terra tanto duramente colpita dal sisma del 2016.

I ringraziamenti di Donatella Pazzelli  – “Desidero esprimere i più sinceri ringraziamenti, unitamente ai vertici della sede centrale dell’Uteam,  agli amici dell’Ancos di Robella e al sindaco della città che ci ha fatto da gentile tramite, a Giorgio Menichelli, segretario generale Confartigianato di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, a Sandra Gentili, coordinatrice provinciale Anap e a Nicola D’Ercole, vicepresidente regionale Anap”.

Il castello a Robella

L’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese, nata a San Severino Marche oltre 30 anni fa, è un’associazione di promozione sociale riconosciuta dalla Regione Marche e tra le sue sedi distaccate ha quella di Camerino, che a sua volta è attiva da oltre 20 anni.

L’Uteam rappresenta da sempre un modo intelligente di trascorrere il tempo, impegnando gli anziani del territorio in attività che spaziano dalla ginnastica alla letteratura, dal tombolo all’informatica, dall’agricoltura biologica alla pittura. Ogni anno vengono attivati circa 20 corsi, tenuti da docenti preparati e spesso appartenenti all’Università di Camerino e la frequenza è molto alta. Le Amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni hanno tutte e sempre sostenuto tale attività, mettendo a disposizione locali e risorse finanziarie. La sede, prima del 26 ottobre 2016, era un bell’appartamento nel centro storico della città. Subito dopo il terremoto, che nell’ottobre del 2016 ha colpito il territorio, l’intero centro storico è stato dichiarato zona rossa e ancora lo è, oltre 6.280 persone sono state sfollate in tempi rapidissimi, 220 attività sono rimaste senza sede, 1.000 alunni hanno perduto gli edifici scolastici e sono stati sistemati su sedi provvisorie, tutti i musei e le raccolte d’arte sono inagibili, la quasi totalità delle chiese è crollata o ha riportato danni ingentissimi e le oltre 80 associazioni cittadine non hanno più una sede e quindi sono state costrette a interrompere le loro attività.

Nonostante tutto l’Uteam non si è fermata e nel febbraio 2017, quando la terra continuava a tremare, sono riprese le lezioni, seppur in forma ridotta, che hanno consentito ai partecipanti di vivere preziosi momenti di condivisione. Gli iscritti, dimezzati rispetto agli anni passati ma tuttavia numerosi, sono stati ospitati in sedi provvisorie ma sicure e così è stato nei successivi anni accademici, si sono appoggiati prima presso i container degli studenti universitari, poi in un’aula dell’istituto professionale, quindi nella cucina del monastero delle Clarisse e per le attività motorie nella palestra della scuola primaria.

Finalmente in questo anno accademico l’Uteam ha potuto contare su una nuova aula messa a disposizione dall’Amministrazione comunale: è stata arredata nel migliore dei modi, oggi arricchita dal dono dell’Ancos di Robella e i corsi sono ripresi a pieno ritmo.

21 febbraio 2020

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