“Il cancello” – E dietro quel cancello, / sempre uguale dal / tempo del passato / il male si riscatta / nei vagiti.
L’anima va errando / in uno spazio / immaginario: ode / il sommesso brusio / affettuoso, dei passi affiancati sull’asfalto dei / marciapiedi…
Gli alberi dai tronchi / nodosi ormai rivelano / lo scorrere di tramonti / e aurore…
Amo gli immutati palazzi / impreziositi da fantasiosi / intarsi di cariatidi della / poetica arte della mente sublime
ma l’altro cancello / anch’egli sempre uguale / ma, maledettamente / mallarméano… no…
non andrò a / contemplarvi / quella assenza di confine / tra la vita e la morte…
Fulvia Foti
17 marzo 2020