Comitato pro Ospedali Pubblici: spina nel fianco di Ceriscioli

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Alcuni giorni fa il Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici Marche dalla propria pagina social, ha manifestato forti perplessità riguardo alla Delibera di Giunta Regionale n.360 del 18/03/2020 che destinava alle cliniche private ben 2 milioni di euro dei 5 milioni di stanziamento straordinario previsti per le strutture ospedaliere regionali in merito all’emergenza Covid-19.

Questa la ripartizione delle risorse nella predetta deliberazione:

– 400 mila euro all’INRCA;
– 800 mila euro all’Azienda Ospedaliera di Ancona;
– 800 mila euro dall’Azienda Ospedaliera Marche Nord;
– 3 milioni di euro all’Asur, di cui 2 milioni vincolati agli accordi di convenzione straordinari stretti in data 16 e 17 marzo tra la Regione e le Ville private, ed 1 milione di euro residuo da far bastare per tutti gli altri ospedali regionali facenti capo all’Asur, ossia da ripartire tra tutti gli ospedali marchigiani ad eccezione di Torrette e di Pesaro.

Un impegno di spesa fortemente asimmetrico e ingiustificato secondo il Comitato dal momento che riguardava la fornitura di 188 posti letto, per di più non intensivi e post critici, a fronte delle migliaia di ricoveri a carico degli ospedali pubblici, di cui centinaia nelle terapie intensive, dunque ricoveri più complessi, con strumentazioni più costose e con un impegno di personale sanitario superiore.

La risposta di Ceriscioli – Il governatore ha risposto alla nostra nota a mezzo carta stampata tacciandoci di falsità quando, come verificabile, il Comitato si è limitato a riportare fedelmente quanto contenuto nelle delibere regionali, ed ha assicurato che i 2 milioni di euro, dedicati ai 188 posti letto delle strutture private di Campofilone e Villa Fastiggi, senza budget perché non esistenti prima dell’epidemia, non sono ancora stati toccati dal privato che ad oggi non è riuscito ad aprire le due strutture.

Nuova delibera di Giunta – A tal proposito rileviamo che la Regione ha nel frattempo emanato nuova delibera di giunta (dgr.387 del 27 marzo) che revoca la delibera 359 riguardante il suddetto accordo con le Ville private, e sottostante alla delibera 360 da noi contestata in cui si formalizzava il relativo stanziamento extra, e riformula i rapporti con il privato convenzionato e non convenzionato, in più stretta osservanza rispetto a quanto previsto nel Decreto Legge nazionale del 17 marzo.

I due presupposti – Nel suddetto decreto emergenziale adottato dal Governo, infatti, si prevede che per far fronte all’emergenza, le regioni possano stringere accordi con strutture private non convenzionate e quindi con stanziamenti di spesa fuori budget, solo in ultima istanza, cioè solo se si verificano prima due presupposti: 
1) l’impossibilità di potenziamento di posti letto nelle strutture pubbliche (si vedano proposte precedentemente avanzate dal Comitato) e nelle strutture private convenzionate entro i limiti delle risorse già stanziate a bilancio,
2) l’impossibilità di potenziamento dei posti letto nel privato già convenzionato anche al di fuori dei contratti in essere.  

La modifica –  Nella nuova delibera recentemente pubblicata (dgr.387) che sostituisce quella revocata (dgr.359) e rivede sostanzialmente la dgr. 360 oggetto della nostra osservazione, viene infatti specificato che “per le sole strutture Santo Stefano Villa Fastiggi di Pesaro e Residenza Anni Azzurri Valdaso di Campofilone, non dotate di un accordo contrattuale con relativa assegnazione di budget, l’Asur provvederà alla copertura dei costi relativi alle prestazioni con le risorse straordinarie per l’emergenza Covid assegnate all’Asur stessa.”

Torna centrale il ruolo dell’Asur – In questa deliberazione viene correttamente eliminato il vincolo di destinazione delle risorse alle cliniche private per l’importo di 2 milioni e torna centrale il ruolo dell’Asur a cui la Regione “da’ mandato di provvedere, previa revisione degli Accordi di committenza, alle coperture” nell’ambito del finanziamento straordinario di circa 3 milioni che gli sono stati assegnati. 

Ma quale panico! – Concludiamo respingendo l’accusa esagerata e impropria del Presidente Ceriscioli di “creare allarmismo irresponsabile” rivolta ad una nostra comunicazione avente per oggetto questioni di carattere esclusivamente economico-finanziario. Ci scusi, Presidente, quale sarebbe l’allarme che avremmo suscitato?! Da quando discettare di stanziamenti pubblici e voci di bilancio regionale è divenuto un esercizio tanto ardito e pericoloso da poter gettare i marchigiani nel panico?!
Comitato pro Ospedali Pubblici Marche

4 aprile 2020

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