Argomento apocalittico: la fine del mondo… e Carlo Magno

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Se l’ucronia è la fantastoria (narrazione coerente, ma ipotetica) del passato, una profezia cos’altro è se non una ucronia del futuro? Con questa premessa, in questo momento storico così complesso, andiamo a toccare un argomento che periodicamente ricorre: la fine del mondo. Lo faremo, coerenti, parlando di Carlo Magno.

Sacro Romano Impero – Intorno al X secolo, sul fiorire del Sacro Romano Impero, fiorirono anche i poemi epici cavallereschi, e uno degli argomenti trattati, fu anche la fine del mondo. In quanto “Romano”, si riprese l’uso antico di divinizzare l’imperatore (diventò consuetudine fare Santi gli imperatori e i loro  parenti) e l’appellativo di “Sacro”, era un rafforzativo per sostenere che il potere imperiale era voluto da Dio: quindi l’imperatore dominava e proteggeva sia il popolo che la chiesa.

Karolus filius nomine Karoli Uno dei poemi epici che ebbe particolare fortuna, espressione di leggende altomedievali trasmesse oralmente e di tradizioni più antiche (come gli oracoli sibillini e la revelatio Methodii), fu la epistola scritta dall’abate Adsone alla Regina Gerberga,  ecco l’incipit del testo (più avanti la traduzione completa): Karolus filius nomine Karoli, nacione illustrissima Lilii…” Secondo la tradizione dei cosiddetti Padri della Chiesa, la fine dei tempi sarà preannunciata da inondazioni, pestilenze, guerre, e infine, la persecuzione accanita del Cristo e dei suoi seguaci.

L’Anticristo – Ecco in ultimo che arriverà la più paurosa figura escatologica: l’Anticristo. Questo personaggio sarà un ebreo, della tribù di Dan, che si spaccerà per il nuovo Messia e affabulerà molte genti con il suo eloquio e i prodigi, spingendosi perfino a morire e risorgere come Gesù. Conquisterà Gerusalemme ma, all’apice del suo potere, sarà ucciso dall’Arcangelo Michele, sul Monte Oliveto a Gerusalemme.

Passaggio da Merovingi a Carolingi – Il testo di Adsone mostra come la profezia più terribile della cristianità fu “adattata” alle esigenze di propaganda politica del tempo, nasceva infatti quando il mondo Merovingio si stava sfasciando, passando il potere alla nuova stirpe dei Carolingi: bisognava creare a questi un’aura sacra al pari dei Merovingi, ritenuti gli eredi di Gesù e Maddalena; per il prestigio dei nuovi regnanti la tradizione del re-sacro non poteva mancare.

Il testo tradotto – Perciò, il testo sopra citato sarà una nuova versione dell’Apocalisse, con Carlo Magno protagonista o, meglio, il suo discendente. Ecco la traduzione: “Il figlio di Carlo, di nome Carlo, nell’illustrissimo paese dei Lilii (ndr: comunemente inteso dagli studiosi come la terra dei lilium, cioè del giglio, simbolo di Francia), avente fronte spaziosa, alte sopracciglia, occhi grandi e naso aquilino, all’incirca nel suo 14° anno verrà incoronato, e nel suo 14° anno radunerà un grande esercito, e sconfiggerà tutti i tiranni del suo regno, e li inseguirà a morte, fuggitivi nei monti e nascosti alla sua vista nelle grotte. Poiché sua sposa sarà la giustizia, sua compagna anche nel suo 24° anno, condurrà la guerra tra i cristiani soggiogando gli isolani angli, gli ispanici, gli aragonesi, i burgundi, i lombardi, gli italici e i re cristiani tutti saranno a lui sottomessi, Roma e Firenze saranno distrutte e bruciate con il fuoco. Potrà spargere sale e sabbia in abbondanza su quella terra, i clerici malvagi invasori della sede apostolica di Pietro e Paolo saranno condotti a morte. Nello stesso anno avrà la doppia corona. Poi attraverserà il mare con un grande esercito, entrerà in Grecia e verrà nominato re dei greci. Altre popolazioni saranno soggiogate e nel regno a lui sottomesso verrà promulgato un editto che metterà a morte chi non adorerà il crocifisso. E non ci sarà alcuno che potrà resistergli, perché il santo braccio di Dio sarà con lui e avrà il dominio universale sulle sue terre. Per questi fatti verrà detto il Santo dei Santi, e verrà alla santa Gerusalemme, salirà sul Monte Oliveto pregando il Padre e deponendo la corona dal suo capo. E portando gloria e onore a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, con un grande terremoto e segni mirabili esalerà l’ultimo respiro nell’anno trentunesimo del suo regno”.

Quindi, in sintesi, dopo aver conquistato e unito il mondo, eliminati gli eretici e i cattivi, convertiti gli ebrei, Carlo giungerà nella città santa di Gerusalemme, qui deporrà le armi e la corona al cospetto di Dio e compiuta la sua missione spirerà. Ma questo sarà anche il momento in cui l’impero finirà.

La promozione delle Crociate – A questo punto la profezia prosegue in modo “classico”: arriverà sempre lì a Gerusalemme l’Anticristo, che alla fine, rivelatosi essere il falso messia, verrà sconfitto dall’Arcangelo Michele. Il testo di Adsone e di altri sull’argomento Apocalisse saranno una componente importante delle motivazioni religiose per la promozione delle Crociate. Lo stesso Adsone morirà in viaggio verso la Palestina.

La nazione dei Gigli – Ma chi era questo Adsonis? Il suo noviziato si era svolto a Luxeuil, che nei mesi scorsi, sempre cronicamente, abbiamo posto a Colleluce di San Severino. Non ci dilunghiamo nel menzionare altre persone che frequentò e i luoghi dove le riposizioneremmo, vogliamo porre l’attenzione solo su un dettaglio: Karolus filius nomine Karoli, nacione illustrissima Lilii… la nazione dei gigli è la Francia, e se il nostro territorio era l’antica Francia, i gigli non mancano; ma se per nacione Lilii (e Lilii è scritto con la iniziale grande) si intendesse il paese della famiglia Lilii? C’è un famoso Lilii, l’autore della Istoria della sua Città: Camerino. Giriamo così sempre intorno a quell’area: San Severino, Camerino. Concludiamo con una curiosità: la leggenda del secondo Carlomagno fu così convincente che molti “Carlo di Francia” hanno creduto, o sperato, di esserne l’incarnazione, tanto da venire appositamente incoronati a 14 anni. Ma a oggi, la profezia non sembra essersi compiuta. Se, ucronicamente, la profezia fosse giusta, e l’eroe carolingio non si fosse ancora manifestato, a influenzare la politica mondiale, stravolgere la storia e salvare il mondo sarà… qualcuno del territorio maceratese: la Francia Picena.

Fonti:

La leggenda del secondo Carlo Magno – Lorenza Tromboni (2013);

Ricerche sull’escatologismo medievale – Raul Manselli (1955);

De Ortu et tempore Antichristi – Adsone di Luxewil, più noto come Adso di Montier en Dier (epistola del X secolo a Gerberga, sorella dell’imperatore Ottone I);

Oracolo della Sibilla Tiburtina – profezia dei 9 soli e acrostico del Giudizio Finale (IV secolo);

Monumenta Patrum Orthodoxographa dello Pseudo Metodio, più noto come Revelatio Methodii (apocrifo del VII secolo).

Simonetta Borgiani

19 maggio 2020

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