Sisma, in dettaglio a chi spettano gl’incentivi a fondo perduto

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Annuncia l’onorevole Tullio Patassini, primo firmatario dell’interrogazione al Ministro Gualtieri sottoscritta anche dal Commissario della Lega Marche onorevole Riccardo Marchetti e dai parlamentari marchigiani Giorgia Latini e Luca Paolini con l’obiettivo di evitare ai cittadini prevedibili contenziosi in fase di presentazione delle domande: “Grazie all’intervento della Lega chiarito ogni possibile dubbio sui requisiti per ottenere gli incentivi a fondo perduto previsti nel DL Rilancio nelle aree colpite da calamità a favore dei soggetti esercenti attività d’impresae di reddito agrario, titolari di partita IVA. L’agenzia delle Entrate ha provveduto, come richiesto dalla Lega, a ricomprendere nelle istruzioni operative anche l’elenco completo dei comuni che costituiscono il cratere Sisma 2016. In un momento di grave difficoltà economica, come Lega abbiamo ritenuto necessario evitare di lasciare spazio alle interpretazioni”.

In dettaglio a chi spetta il contributo – In via generale, per richiedere il contributo, l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Il contributo spetta in ogni caso ai soggetti che hanno iniziato l’attività dal 1° gennaio 2019 nonché ai soggetti che, dall’evento calamitoso in avanti, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti il cui stato di emergenza era in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid 19, cioè al 31 gennaio 2020.

Spiega l’On. Tullio Patassini: “In sintesi, se un’impresa ha sede in un uno dei comuni del cratere, il contributo a fondo perduto può essere richiesto indipendentemente dalla variazione fatturato il che rende la Lega ancora più orgogliosa di aver potuto dare il suo contributo alla ripresa economica delle aree terremotate. Ora le imprese di tutto il cratere hanno diritto fino al 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019, con un minimo di mille euro. Si deve solo all’azione miope del Governo e dei suoi rappresentanti se non si è fatto di più. Brucia ancora la bocciatura dell’emendamento Lega per il rinnovo della Zona Franca Urbana, finanziabile con i residui della precedente e che avrebbe consentito alle imprese esistenti di avere un supporto sostanziale per la ripartenza e favorito l’insediamento di nuove attività generando un circolo virtuoso per l’economia locale”.

6 luglio 2020

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