Bella la Festa dell’Acquacotta, rinnovata tradizione contadina in disuso

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Un successo la Festa dell’Acquacotta, tradizione contadina ormai caduta in disuso, che si è tenuta a Moje di Treia.

Ma… cosa è questa Acquacotta? È un cibo tradizionale di pastori e contadini i quali, dopo il lavoro nei campi o nei pascoli, accendevano il fuoco sotto a una pentola e ci bollivano dentro tutto quello che avevano a disposizione (erbe selvatiche, croste di formaggio, pane secco), traendone un cibo povero, eppure gustoso e nutriente.

Ecco che l’8 agosto nel tardo pomeriggio, una bella combriccola  si è ritrovata a casa di Andrea e Chiara, in contrada Moje, a Treia, un posto davvero magico con un grande spazio all’aperto, perfetto per rispettare le disposizioni anti-covid. 

La festa è iniziata con i poeti Andrea Biondi e Maurizio Angeletti, Felice Colaci (del Seminasogni) e Paolo D’Arpini (Auser Treia) che hanno contribuito chi con una spiegazione riguardo la storia della Festa dell’Acquacotta e il suo significato, chi con poesie a sfondo sociale, umano e contadino chi con la descrizione della ricetta, preparata per l’occasione con piantaggine, ortica, malva, tarassaco, sonchus, parietaria, rucola selvatica e altre erbe, sempre raccolte sul posto. A dar manforte al settore gastronomico è intervenuta Gigliola Rosciani che ha spiegato come preparare crauti, pomodori secchi frullati e conditi, crema di erbe selvatiche, lupini in salamoia, kefir e kombutcha.

Da un lato della corte è stato allestito un banchetto con alcune pubblicazioni bioregionali, libri di poesie e simili mentre alcuni bambini hanno predisposto un banchetto del riciclaggio, molto simpatico. 

Poi tutti con il naso all’insù in attesa che si sollevasse il sipario del teatrino per gustare lo spettacolo dei burattini, allestito da Andrea Biondi, suo padre, Chiara Teloni e Maurizio Angeletti. Uno show spassosissimo, con tanto di personaggi tipici come Sandrone e Colombina, che hanno fatto la gioia di grandi e piccini.

Verso le ore 20 è iniziato il concerto di musica popolare del gruppo “Adelina” che ha proposto un repertorio di musica popolare “occitana”, cioè di una regione del sud della Francia che ha come capoluogo Tolosa. Il gruppo “Adelina” è composto da una decina di componenti che suonano organetto, percussionisti, fisarmonica, chitarra, basso tuba e la ghironda.

Proprio un bell’incontro e il ringraziamento va a tutti gli organizzatori per l’opportunità offerta di trascorrere una serata ricca di tante sollecitazioni emozionanti e a tutti i partecipanti per il clima gioioso e amicale che si è venuto a creare.

Caterina Regazzi

Caterina Regazzi

10 agosto 2020

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