I problemi della politica e del PD sotto la lente d’ingrandimento di Giulio Lattanzi

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È immorale da parte di alcuni Parlamentari aver “rubato” il Bonus Iva destinato ad aiutare chi non aveva stipendio durante la pandemia, ma è altrettanto vergognoso il tentativo mal riuscito di  Tridico (Presidente 5Stelle dell’Inps eletto con  Matteo Salvini) di entrare a gamba tesa nel referendum del 20-21 Settembre a favore dei 5Stelle. Di Maio è passato da destra a “sinistra” per tornare ad essere il capo dei 5Stelle, contro la supposta casta.  Ho vissuto la trasformazione della politica a tifo, ho visto la politica sempre meno attrezzata culturalmente (non è rimpianto, ma il “presentismo” è il contrario della politica), ho sentito molte, troppe “castronerie politiche” alle quali non intendo abituarmi e tantomeno associarmi. Alcuni esempi: un vicesegretario che dice che il Pd avrebbe la stessa percentuale se non avesse subito scissioni, senza porsi il perché politico del motivo che le hanno provocate; il consulente economico del Pd afferma “il riformismo è il meno peggio” tradendo la storia…

Sono nato libero e ho difeso le mie idee, ho rispettato, quasi sempre, quelle degli altri, non ho mai imposto niente ad alcuno, quindi dirò liberamente quello che penso.

Non si può governare con i bonus, e neppure sotto ricatto della “indecente” normativa (Bossi-Fini, decreti sicurezza, no al Mes per la Sanità, no allo ius culture, no all’immigrazione) del precedente Esecutivo, quando Matteo Salvini era ancora al governo con Di Maio: in questo governo la tanto promessa scelta sulla discontinuità non c’è stata, continuiamo a distribuire risorse a pioggia  (aumentando il debito pubblico nei confronti delle nuove generazioni): il Decreto Agosto ha delle luci e delle ombre, perlomeno affronta, in modo strutturale, le problematiche del mezzogiorno d’Italia, ma non risponde completamente alle necessità dei Comuni.

Capisco, ma non condivido, la scelta delle parti sociali di “spartirsi” per alcune settimane la cassa integrazione e il no ai licenziamenti, ma Confindustria e i Sindacati sanno bene che esistono posti di lavoro superati (continuiamo a dare assistenza illudendo le persone e i territori: 150 fabbriche chiuse, semichiuse, in quasi eterna Cassa integrazione, i lavori per le infrastrutture che vanno molto a rilento, la mancanza di politica industriale, di un progetto) e tanti, troppi, disoccupati dei quali ci si occupa troppo poco: è giunto il momento di “inventare”, investire in nuovo lavoro, nuove industrie (oggi piccolo non è bello), in economia digitale, formare permanentemente e non solo le “maestranze” a un mercato sempre più interdipendente sia a livello europeo che mondiale!                                                                                                                                            

Dovrebbe esistere una politica per l’immigrazione e una per l’intera Africa “colonizzata” da Turchi, Russi, Cinesi, e purtroppo non c’è: non solo per l’Italia l’Europa è il riferimento perché ogni paese aderente alla Ue da solo è debole e non si può più svolgere  il ruolo di primo attore.

Mi pare che dopo il cosidetto Ricovery Fond l’Italia si sia quasi dimenticata dell’Europa, mentre solo a quel livello, superato l’accordo di Dublino, si deve tentare di far approvare una politica solidale comune per l’immigrazione, oltre a un impegno unitario verso tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo. La Ue ci ha dato molto (più di 250 miliardi di euro: Mes prestito a tassi bassi e senza condizioni finalizzato agli investimenti sanitari -non attivato per i capricci di 5Stelle -, nuove linee di credito della Banca europea degli investimenti, fondo europeo contro la disoccupazione (Sure), piano next generetion o Ricovery. Non tradiamola.

Il Pd può sostenere la sua vocazione maggioritaria imponendo alla maggioranza (il Pd se avesse voluto poteva averla un anno fa) una nuova legge elettorale, lo stato di diritto e l’impianto democratico rappresentativo, ma soprattutto deve parlare con la gente, con le periferie, con chi è affamato dalla mancanza dei servizi, coi lavoratori (occupati e disoccupati), con i poveri, i deboli, tutte le classi, i giovani: tornando a essere educatore, perché l’ignoranza è la peggiore delle povertà.

Il Pd dovrebbe essere impegnato a realizzare quel sogno politico di Berlinguer e Moro di unire tutti i riformismi, con il contributo determinante delle forze intermedie, migliorare la condizione del popolo, e invece è legato a un esecutivo che tampona il presente, e che senza idee per il futuro potrebbe sciogliersi come neve al sole.

Giulio Lattanzi

23 agosto 2020

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