Macerata: si usa lo stesso metodo degli ospedali per far chiudere il Convitto?

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Sollecitata da Anna Menghi l’onorevole Giorgia Latini firma una interrogazione al ministro Azzolina dopo gli ultimi tagli decisi dall’Ufficio regionale, affinché il ministro adotti provvedimenti di verifica dell’operato del Dott. Filisetti. 

Atti d’imperio di un funzionario statale – “Il diritto all’istruzione e la scelta educativa dei genitori sono diritti inalienabili e non è ammissibile che un funzionario dello Stato li neghi con i suoi atti d’imperio”. Lo affermano Riccardo Augusto Marchetti, deputato e coordinatore della Lega nelle Marche e la deputata marchigiana Giorgia Latini, che ha raccolto le firme di tutti i deputati marchigiani della Lega per un’interrogazione urgente al ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina per chiedere chiarimenti sulla “manifesta ostilità che il dottor Marco Ugo Filisetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche manifesta contro il Convitto “Giacomo Leopardi” di Macerata”.

Un attacco sistematico – Animatrice di questa iniziativa è Anna Menghi, consigliere comunale a Macerata. “Ritengo – chiarisce Anna Menghi – che la battaglia del Convitto sia prima di tutto una battaglia a difesa di un presidio di cultura, di un modo d’intendere l’educazione come servizio e come formazione del cittadino ed è inammissibile che proprio dall’ufficio regionale del ministero venga un attacco sistematico a una delle istituzioni scolastiche più prestigiose d’Italia e unico convitto nazionale delle Marche”.

Ne faremo una battaglia nazionale – Ricorda Anna Menghi: “Il Comitato di cittadini che si è costituito in seno al Convitto Leopardi ha portato avanti una giusta rivendicazione di spazi per la scuola e per il Convitto; ha chiesto con forza che il Comune di Macerata si impegnasse a restaurare la prestigiosissima sede storica dell’ex convento dei Domenicani lesionata dal terremoto, guadagnandosi la vicinanza mia e della Lega, da sempre a fianco di questi cittadini che difendono il diritto all’istruzione dei figli e insieme a esso il valore culturale dell’istituzione Convitto. Oggi si viene a sapere che il dottor Filisetti ha operato altri tagli di personale al Convitto: sappia lui, così come i genitori, i docenti, il personale del Convitto e i ragazzi che il Convitto ospita e forma, che la Lega intende fare della difesa del “Leopardi” una “battaglia nazionale”.  

Dirigente contestato apertamente anche dai sindacati – L’onorevole Giorgia Latini aggiunge: “Abbiamo incalzato il ministro Azzolina sulla ripartenza della scuola il 14 settembre. La Lega sarà inflessibile, ma non vorremmo che l’atteggiamento del dottor Filisetti fosse ispirato da logiche dilatorie o, peggio ancora, da sprezzo delle leggi e dei cittadini come peraltro la gestione surreale e confusionaria della ripartenza della scuola ha dimostrato. Siamo pronti a fare del Convitto un emblema della nostra battaglia per una scuola sicura, efficace, al servizio della comunità. È anche il caso di ricordare che il Ministero è stato trascinato davanti ai giudici del Tar di Ancona e sanzionato a causa delle determinazioni del dottor Filisetti e che i sindacati contestano apertamente l’operato di questo dirigente. Perciò abbiamo ritenuto doveroso e necessario chiamare direttamente in causa il ministro”.

Questi tagli tanto simili a quelli della Sanità… – A mobilitare, su sollecitazione di Anna Menghi, l’onorevole Latini e tutti gli altri deputati marchigiani della Lega (Tullio Patassini e Luca Rodolfo Paolini che firmano anche loro l’interrogazione), è l’ultimo provvedimento assunto dal dottor Filisetti che taglia di ulteriori due unità il personale a disposizione del Convitto nazionale “Giacomo Leopardi”, di fatto rendendo impossibile l’erogazione dei servizi di semiconvitto.

Filisetti: “Il Convitto non è una scuola” – Nell’interrogazione – chiariscono l’onorevole Latini e Anna Menghi – si chiede conto di alcune affermazioni del dottor Filisetti, che in un’ intervista rilasciata al quotidiano “Il Resto del Carlino”  lo scorso 6 marzo, affermava: “Il Convitto non è una scuola, ma un Convitto. Che poi possa assicurare ai suoi ospiti l’istruzione obbligatoria tramite dei corsi annessi è un altro discorso, ma non è una scuola.”

Le disposizioni di legge – Ora – sostengono Latini e Menghi – è di tutta evidenza che questa dichiarazione contrasta con precise disposizioni di legge (articoli 1 e 6 Legge 9 marzo 1967, n. 150. Ordinamento delle scuole interne dei Convitti nazionali. G.U. 6 aprile 1967, n. 86) in cui è espressamente detto: “Agli alunni convittori e semi convittori dei Convitti Nazionali l’istruzione obbligatoria è impartita all’interno dei singoli istituti. A tal fine, ferme restando le disposizioni concernenti le scuole elementari annesse al Convitti nazionali, a ciascun Convitto è annessa la scuola media statale e possono altresì essere annesse scuole secondarie superiori statali di qualsiasi tipo. Le scuole annesse ai Convitti nazionali, previste dall’art. 1 della presente legge, sono istituite e funzionano nelle forme stabilite dalle disposizioni in vigore per le scuole statali dello stesso tipo”.

Tagli del personale continui e arbitrari –  Inoltre il Direttore dell’Ufficio Regionale Scolastico delle Marche ha ignorato la dotazione stabilita dal Ministero ha operato continui e arbitrari tagli del personale arrivando a predisporre motu proprio che: “si autorizza la formazione di una classe prima a tempo normale, anziché due per la scuola primaria del Convitto Nazionale “Leopardi” di Macerata e la formazione di una classe prima a tempo normale, anziché nessuna per la primaria “G. Mameli” dell’I.C. “Mestica” di Macerata. In conseguenza di ciò, dovranno essere riorientate verso quest’ultima le iscrizioni in eccedenza pervenute presso la primaria del Convitto. Il Convitto potrà formare il numero di classi massimo permesso dal limite delle risorse di personale educativo di cui dispone, corrispondente a n° 4 classe”.

Le richieste al ministro – È di tutta evidenza – notano l’onorevole Latini e Anna Menghi – che vi è una volontà precisa di penalizzare il Convitto di Macerata richiamando inesistenti disposizioni ministeriali in totale disprezzo dei diritti costituzionali dei genitori in merito alla scelta educativa. Da ciò nasce l’interrogazione dei parlamentari della Lega al ministro Lucia Azzolina con la quale si “chiede sostanzialmente – illustra l’onorevole Latini – che venga ripristinato l’organico pieno del Convitto Nazionale “Giacomo Leopardi” così da poter assicurare anche a fronte dell’emergenza Covid il corretto funzionamento del Convitto con l’erogazione di tutti i servizi, che venga accertata la legittimità dell’operato del dotto Marco Ugo Filisetti anche attraverso un’ispezione ministeriale sulla gestione dell’Ufficio Scolastico regionale, che venga sancita come peraltro è per legge l’operatività del Convitto Giacomo Leopardi come Convitto Nazionale nella pienezza della sua funzione educativa, formativa e sociale. Chiediamo anche al ministro se non ritenga necessario adottare provvedimenti di censura dell’operato del dottor Filisetti che ha prodotto anche un conflitto in sede di giustizia amministrativa tra famiglie ministero della pubblica istruzione ledendo gravemente il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni e ha a nostro avviso operato negando diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione”.

25 agosto 2020

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