Un libro di piccolo formato, di poche pagine ma da un grande contenuto: l’amore per un padre. Enrico, classe 1897 nato nella frazione di Storaco a Filottrano.
La sua vita da tipico buon padre di famiglia che, come tanti della sua epoca, ha vissuto in prima persona la guerra e lo ha fatto da vero eroe. O, ancora meglio, da tenace e coraggioso marchigiano.
Uomo di poche parole, non amava parlare di sé. Richiamato alle armi durante la 1^ guerra mondiale, sapendo leggere e scrivere fu assegnato come attendente al cappellano. A loro il triste e doloroso compito di passare a raccogliere morti e feriti. A questo si sommava la sofferenza di una vita a scavare trincee, sotto tempeste di neve, patendo il freddo e dormendo per terra e vedendo morire sotto i colpi degli Austro Ungarici tanti, troppi, giovani.
Nei libri di storia si cita un episodio avvenuto sul Monte Grappa ma non si fanno nomi. Ebbene gli eroici soldati protagonisti furono due, uno di questi era Enrico. I militari italiani erano bloccati dalla neve sulla cima, circondati, avevano terminato i viveri. I due, con la neve che arrivava ai fianchi, elusero il nemico, arrivarono a valle e si ricongiunsero con il resto dell’esercito. I viveri arrivarono, il nemico fu vinto.
Anche durante la 2^ guerra mondiale dette prova di freddo coraggio durante una perquisizione tedesca in casa alla ricerca di uno dei suoi figli: con gesti, calma e pazienza li convinse ad andarsene. Quanti altri ricordi di questa bella persona nel volumetto.
Pagine che raccontano di un’altra epoca, di persone che aiutavano chi si trovava in difficoltà, di passione per il lavoro, del sapersi contentare del poco ma anche della capacità e della volontà di migliorare la propria esistenza. Cavaliere di Vittorio Veneto, Cavaliere del Lavoro… Nelle ultime pagine le immagini delle medaglie, delle onorificenze, dei riconoscimenti. Nel libro ci sono rispetto, orgoglio, ammirazione e amore.
Fernando Pallocchini
5 settembre 2020