Lasciatemi scrivere di politica, perché penso, spero, che questo sia il momento per scuotere un ambiente già debole di suo, al quale si sono aggiunti i risultati negativi del Covid 19. Sono stato d’accordo a realizzare un Governo che non desse in mano il Paese alla peggiore destra, anti europea, anti italiana, isolazionista e contro ogni possibile progresso.
Un Esecutivo (la politica è scelta non tifo e non può essere un rinvio continuo) può costituirsi all’inizio contro qualcuno, poi non può continuare con una “politica” debole (cosa vuol dire per i 5Stelle non essere di destra o di sinistra?) senza un progetto credibile e coraggioso per il futuro.
Il Presidente del Consiglio vive di presenzialismo, spera di salvarsi non scegliendo, convoca gli Stati Generali a Villa Pamphili per dare un po’ di mance a tutti (si è cominciato con la promessa della diminuzione dell’Iva) senza affrontare (in proprio come Italia) il problema vero della pressione fiscale: dall’evasione, al cuneo per le imprese, ai più deboli economicamente, con i “supposti” soldi di altri e della solidarietà europea. Giuseppe Conte “sfugge” al Parlamento e parla poco con le opposizioni.
Spero che l’Europa tutta ci dia una mano ad affossare, correggere, questa politica assistenziale e per niente strutturale, con una mancanza di rigore evidente, di povertà d’investimento e d’insegnamento per le future generazioni. Non si può ricominciare con i condoni, dire no, come fa Salvini, ai miliardi europei del Mes, senza condizioni per la Sanità che va rifondata, non si possono rinviare a tempo indefinito i decreti sicurezza e una seria politica sulla immigrazione.
I 5Stelle non sono di sinistra e chi ritiene di esserlo lo dica apertamente. Pare che il Pd, su pressione della sua gente, si sia svegliato, ma non basta, perché sul Mes, sulla Sanità non può mollare o accettare improponibili mediazioni. Il Pd non faccia vincere l’area governativa: il Pd scelga l’Europa e non dia spazio all’antipolitica. In Francia contro le destre hanno vinto le liste ecologiste: il Pd scelga il ricambio della sua classe dirigente con le sardine, i nuovi ambientalisti moderni alla “Greta Thumberg”, dirigenti e Presidenti di Regioni e Sindaci ed ex tipo Cacciari.
Il Pd dovrà affrontare una estate calda per la mancanza di lavoro per le maestranze, i lavoratori, le imprese (i problemi non si risolvono mai coi “bonus”, specie quando la produzione cala dal 50% fino al 70%), con 150 crisi aziendali irrisolte, le infrastrutture che non partono, le scuole non ristrutturate, l’inesistente politica industriale. Mentre il Governo per l’ecologia propone piante e una passerella a Villa Pamphili.
Giulio Lattanzi
24 settembre 2020