Il giochino che si fa sfogliando la margherita: m’ama, non m’ama…

Print Friendly, PDF & Email

“M’ama non m’ama” un tempo era un giochino che gl’innamorati facevano spiluccando la corolla di una margherita. Un tempo la primavera e l’estate erano stagioni di matrimoni ma oggi quasi nessuno si sposa e i pochi che si decidono lo fanno nel palazzo comunale. Che tristezza.

Qualche coppia lamenta di non avere i soldi necessari, ma è solo una scusa. Chi si ama santifica l’unione anche senza il conto in banca. Per sposarsi basta una chiesina, un po’ di volontà. I grandi pranzi, le sontuose cerimonie non sono più indispensabili.

Riflettete su quanto è buffo (o tragico) partecipare alle nozze di due esseri, magari anche benestanti, che si promettono amore per sempre e poi, dopo pochi giorni, iniziano ad azzannarsi. La motivazione principale sembra essere sempre la stessa: lui/lei non mi ama più! E qui si perde la ragione e interviene il mestiere dell’avvocato.

Nessuno lo vuole ammettere ma la verità è che tutto si sfascia per e-go-i-smo. Un sentimento che passa anche sopra l’amore per i figli (che spesso sono arrivati già prima del matrimonio). Riflettiamo su una bella frase di Don Tonino Bello vescovo: “Ricordate che non essere amati non è una tragedia; è il non amare la tragedia. Questo è il sale della vita: amare!”.

Alberto Maria Marziali

3 novembre 2020

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti