La recensione – “Classroom – Riflessioni in classe al tempo del Coronavirus”

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La pandemia da Covid19 sta lasciando il segno sotto molteplici punti di vista, non ultimo quello letterario. Da qui “Classroom – riflessioni in classe al tempo del coronavirus” edito dalla maceratese Edizioni Simple. È una esperienza che tutti stiamo vivendo, più o meno docili ai diktat governativi (senza fare polemica ma solo come un dato di fatto), con il periodo di “clausura” in casa propria affrontato in modi diversi, chi in perenne attesa davanti al televisore, chi dedicandosi alla gastronomia casalinga, “fornai” improvvisati in testa, tanto da mandare esauriti i pacchettini di lievito in ogni negozio.

La classe virtuale – Franco Carletti si è organizzato diversamente. Da educatore che opera all’interno di un convitto ha pensato bene di creare una classe virtuale, “Classroom”, appunto, che ha dato il titolo al libro che è poi derivato da questa esperienza. Ogni giorno un argomento in questa specie di diario molto evoluto, iniziando il 17 marzo 2020 per terminare sabato 6 giugno.  Qualche difficoltà all’inizio l’ha avuta, ammette lui stesso, nessuno dei suoi allievi se lo filava.

Un po’ per volta il numero è cresciuto – Poi è arrivato il primo, un altro, il passaparola e alla fine del volumetto (140 pagine belle piene) si è trovato a ringraziare per la partecipazione 16 studenti: una classe variamente composita! Trattare un argomento al giorno, prendendo spunto da quanto accade intorno, dai pensieri che liberi vagano nella mente, non è cosa semplice, soprattutto se la sua intenzione è quella di “far crescere dei cittadini più responsabili e consapevoli”.

I collaboratori – Ben presto Carletti ha compreso che agendo da solo il lavoro sarebbe stato parziale per cui ha chiesto la collaborazione di persone esperte ognuna nel proprio settore d’interesse. Sono così giunti a implementare gli argomenti Piero Feliciotti (neuropsichiatra), Marina Trobbiani (maestra di scuola primaria), Simonetta Rozzi (insegnante di scuola superiore) e Anna Maria Tarulli (pedagogista ed educatrice), che sono assurti alla qualifica di coautori del libro.

Molteplici i temi trattati – I temi trattati sono molteplici e vanno dalla pandemia all’uso dei social per giungere a Platone. Senza dimenticare l’amico dell’uomo: il cane. Come ha preso la pandemia il cane? Qualcuno se lo è chiesto? L’essere diventato uno strumento, una scusa per uscire dall’isolamento, gli ha buttato all’aria la sua routine quotidiana, i suoi modi comportamentali quando è fuori al guinzaglio? Due punti (:) importa a qualcuno ciò che pensa un cane? Ora lo sguardo fora il monitor per fissare i volti dei ragazzi collegati. A loro una domanda: “L’anno scorso eravate in uno spazio verde a giocare a pallone … questo anno vi siete collegati in video … rimanendo seduti davanti un computer… (è un cambiamento da poco?)”. Durante la chiusura in casa è capitato anche il 1° maggio, festa dei lavoratori. Puntuale arriva un concetto: le prime parole dei Costituenti sono: “fondata sul lavoro”. Certo, prima c’è scritto “L’Italia è una Repubblica” ma questi termini erano già presenti nella storia con il referendum del ’46. Ecco, tutto per riflettere.                

Fernando Pallocchini

23 novembre 2020

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