Dal patetico eroismo degli… “innevati speciali” per arrivare ai giornalisti “terroristi”

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Negli ultimi tempi, con le notizie sul corona virus, ma succede anche in altri casi, purtroppo, i giornalisti italiani della televisione e delle pagine scritte si sono sbizzarriti a fare allarmismo.

Ora, dare una notizia, secondo i Giornalisti con la G maiuscola, significa descrivere un fatto in tutti i suoi particolari, nel modo più preciso e definito possibile. Invece i “giornalisti” di oggi, nella stragrande maggioranza, fanno ipotesi, spesso senza precise basi, non su quanto è avvenuto, ma su quanto potrebbe avvenire dando così solo notizie ipotetiche, spesso senza base scientifica e non legate alla realtà. Tale modo di fare, diffuso, è diventato martellante e riesce a tenere sotto pressione quanti, supinamente, accettano la stampa come un vero e proprio oracolo.

Le persone seguono trasmissioni televisive con dibattiti portati avanti da personaggi non sempre preparati tecnicamente e scientificamente, che arzigogolano, fanno voli pindarici con la consistenza pratica di bolle di sapone, si contraddicono gli uni con gli altri fornendo un bailamme di notizie che, sul piano pratico, generano confusione sulla realtà degli accadimenti.

Oggi in molti casi, purtroppo, fare giornalismo non è ricercare la notizia nella sua reale interezza ma è l’uso della stessa per fare colpo su chi ascolta o legge, arricchendola con fronzoli da gossip solo nella speranza di realizzare uno scoop.

Gli… “innevati speciali” sono quei giornalisti che, per impressionare, fanno servizi sotto la neve o nel fango o sotto la pioggia battente o in situazioni che li dovrebbero far apparire come “Eroi della notizia”: immagini sempre più frequenti e, ormai, davvero patetiche. Continuando così giungeranno a un eccesso che li farà scadere nel ridicolo e invece di uno scoop otterranno solamente di far… “scoop…piare” la pazienza a chi ancora li segue.

Cesare Angeletti (Cisirino)

4 febbraio 2021  

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