Pierluigi Ferramondo ricordato da due amici, Cesare Angeletti e Goffredo Giachini

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Il ricordo di Cesare Angeletti (Cisirino) – Ho conosciuto Pierluigi Ferramondo, nel periodo della mia vita in cui frequentavo la seconda media al Convitto di Macerata, perché lui era il nostro educatore.

Pierluigi era un timido studente universitario che stava per laurearsi in legge e noi lo prendevamo in giro perché, allora, era fidanzato con una ragazza non propriamente bella, tanto che l’avevamo definita “Genoveffa la racchia”. Poi ci siamo persi di vista per qualche anno ma la passione per il folklore e per lo spettacolo ci ha fatto nuovamente incontrare e le nostre vie sono diventate parallele.

Lui era cresciuto, non era più lo studentello che io avevo conosciuto. Adesso era diventato un vulcano, “un fuoco artificiale” di idee che scoppiavano e schizzavano fuori dalla sua mente una dietro l’altra, proprio come quegli spari che, lanciati in alto, si aprono in ombrelli di mille colori.

E così sono nati il Gruppo Folcloristico La cantina e il Gruppo Podistico, mentre lui prendeva parte attiva al Coro Sibilla e collaborava in modo attivo e continuativo con la Pro Loco di Montelupone e con la sezione dell’Avis. Aveva anche creato un’associazione fra i gruppi podistici di varie città italiane e con queste organizzava staffette lunghe centinaia di chilometri.

Coro Sibilla

Tra tante attività il suo “fiore all’occhiello” credo fosse l’organizzazione della manifestazione podistica nazionale “Corri con noi e vai come vuoi”, giunta ad avere fino a mille partecipanti arrivati da tutta Italia non solo per partecipare ma anche per avere il piacere d’incontrare e di salutare l’amico Pierluigi.

Nello svolgimento di tutte queste attività era supportato con amore e intelligenza dalla sua signora che gli era accanto e, qualora fosse necessario, sapeva come prenderlo per mano e “guidarlo sulla retta via” che lui, per la foga di fare sempre meglio, a volte e senza volerlo, tralasciava. Per la gran parte delle manifestazioni da lui create e dirette anche io ho avuto l’onore e il piacere di essergli stato al fianco.

Ora… non ho avuto fratelli, eppure con la perdita di Pierluigi è come se ne avessi perso uno. Non so, ovviamente, quali manifestazioni si fanno in Paradiso, ma se ci fossero, lui ne sarebbe protagonista e se non ci fossero sicuramente sarebbe lui a inventarne qualcuna, per far divertire santi, angeli e beati e, perché  no, magari farli anche cantare e correre.

A Pierluigi di Goffredo de Montrupò

Come un tredici fatto all’Enalotto, / sta òrda spareremo quarghe bbòtto, / succederà sicuro un quarantotto. / Finisce l’anni sta specie de joenòtto, / fatto de fèro, parìa che s’era rotto, / ma magna e beve… a Sandra lo pancotto! / Li ventotto de ottobre, adè ottantotto, / ma quanti otto pe’ quessa circostanza! / O Pierluì, chi cavolo hj corrotto? / (dillo a quattr’occhi, in tutta cunfidenza) / io non conoscio il cu…or che te ‘ccompagna, / ma sotto sotto c’è sta quarghe magagna! / Hi combinato che tresca o che complotto / dicenno a Quillu In Ardo: me ne fotto? / Adesso come un jocu da salotto / rcaccia ssi nummeri da lu vussolotto. / Pija ‘ssi otto, per longo jò li mitti, / adesso adè corgati e  no’ sta rritti. / Vidi, ci/ha ‘n’andra forma, com’è scritto… / doventa, come dice li scienziati / o quilli che li nummeri ha sgamato, / LU SIGNO DELL’ETERNO: L’INFINITO. / Per te vale lu doppio, scì capito? / È due li 8 da stènne per traèrso, / a mintuatte lu tempu ch’è volato / e quillo che risurda prenotato… / Te ‘rmane tanto spazio da campà / che n’andro paro li poli rremedià! / “Vai comme vuoi” non córe come il vento / chi va piano, va sano e… rriga a cento. / E se domà Ferramondo è un moccò stracco / dopodomà è gghià pronto e va all’attacco!

da dx Pierluigi e Goffredo

22 aprile 2021

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