Entriamo in un campo minato: pandemia, immunità di gregge, vaccini e mascherine

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Come i lettori avranno notato, sia sul mensile che sul sito internet stiamo evitando di pubblicare notizie sulla pandemia da Covid, in quanto la stampa, segnatamente quella via web e televisiva, ne sta già parlando troppo e con termini allarmistici (morti e contagiati – come se le influenze passate non avessero fatto vittime però mai così fortemente evidenziate) tanto da terrorizzare la gran parte della popolazione.

Certamente il virus è in circolo e sta minando la salute delle persone più fragili, per cui sono necessarie precauzioni per limitare il contagio. Queste precauzioni sono dei palliativi e da sole non bastano. Per tale motivo si sta cercando di attuare la cosiddetta “immunità di gregge”, detta anche “di gruppo”. Cosa è questa immunità? Come si ottiene? Cerchiamo di spiegarlo nella maniera più semplice e comprensiva da tutti.

La “immunità di gregge” si verifica quando una popolazione resiste all’attacco del virus in quanto un numero elevato di persone è immune in modo naturale, o per aver superato la malattia acquisendo gli anticorpi o, ancora, per aver ottenuto l’immunità a un virus indirettamente attraverso la vaccinazione. In sostanza, più persone sono immuni e più viene ridotta la capacità del virus di infettare, perché la presenza di anticorpi sviluppati in buona parte della popolazione tutela anche chi non ha ancora sviluppato l’immunità. Questo limita anche la circolazione del virus, quindi il rischio complessivo.

Ecco così spiegata la premura di vaccinare più persone possibili: non si tratta solo di salvare il singolo ma di immunizzare il più possibile per ridurre la capacità offensiva del virus anche nei confronti di chi non è vaccinato. I piani di copertura vaccinale come quelli che si stanno attuando in Italia, in Europa e probabilmente anche nelle altre nazioni del pianeta servono proprio a questo, a ottenere la “immunità di gregge”.

Detto questo, non è che siamo completamente al sicuro perché la immunità acquisita potrebbe essere totale, definitiva e permanente ma anche parziale e temporanea; per questo, nel tempo, possono servire interventi di richiamo per mantenere l’immunità. Poi può sorgere, anzi sta sorgendo, un’altra problematica, le mutazioni, ossia nuovi ceppi virali sviluppati dal ceppo originario, che entrano in circolazione nell’aria e l’immunità acquisita potrebbe non essere più sicura come difesa. Sono le varianti che stanno arrivando una dopo l’altra…    

Mascherine

Sono utili le mascherine? Sì e no. Il coronavirus è grande 100-150 nanometri (600 volte più piccolo di un capello). La funzione delle mascherine è di fermare la uscita delle goccioline di saliva verso l’esterno, cioè evita che un infetto possa diffondere il virus. Ma il virus è presente nell’aria e le sue dimensioni sono così piccole che può essere aspirato e passare attraverso la trama dei tessuti.

Il grafico

Il grafico (preso sul web) spiega (in teoria) come avvengono il contagio e la immunità di gregge. Inizialmente su una popolazione sana ci sono pochi individui infetti che bastano a diffondere il virus attraverso il contagio a numerose persone. Con le prime vaccinazioni inizia un moderato equilibrio tra sani e infetti, situazione che va verso la risoluzione quando la maggior parte delle persone sarà vaccinata (sempre che i vaccini siano efficienti) o avrà acquisito l’immunità in modo naturale.

30 aprile 2021   

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