“Ti racconto una storia”, libro di Marco Squarcia edito da Edizioni Simple di Macerata

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Edito dalle maceratesi Edizioni Simple è uscito il nuovo lavoro di Marco Squarcia “Ti racconto una storia”, con la presentazione a cura di Marco Moschini e le illustrazioni di Federico Buratti.

Una storia? No, no, titolo fuorviante perché nella storia ci sono tante storie, favole garbate per bambini. Dal mondo reale di oggi, con un nonno che prova a coinvolgere i due nipotini come ricorda facevano i suoi genitori o, meglio ancora, il suo nonno ma… quando lui era piccino i racconti fiabeschi incantavano, perché i bambini, all’infuori di un pallone sgonfio o di corse per i vicoli del paese, poco avevano per passare il tempo e i racconti nell’intimità della casa, pure accucciati di fronte a un caminetto dalla fiamma crepitante, erano piacevoli…

Ecco, ci siamo dilungati quasi stessimo narrando una fiaba… ricuciamo il discorso… il nonno volenteroso ci prova ma deve combattere una lotta impari con tablet e cellulari, nuove applicazioni per giochi sempre più complessi. L’attenzione dei nipoti è focalizzata: null’altro interessa loro e un “No!” deciso spegne le velleità del nonno.

Ma… il “signor iPad” tira ai due uno scherzo mancino e li trasporta in un altro mondo, dove li accoglie un bianco cavallo parlante che li conduce attraverso un bosco di alti faggi a una casupola, con il camino fumante, segno di un fuoco acceso. Dentro non c’è il nonno ma un falco parlante che fuma la pipa, del latte caldo e biscotti. È proprio un altro mondo… senza telefonini a rovinare l’atmosfera. L’incantesimo continua, i due ragazzini siedono davanti al fuoco e ascoltano… Le storie sono brevi, semplici.

Marco Squarcia

Le prime battute introducono ai luoghi, tutti paesi del territorio maceratese-fermano. Ogni paese ha la sua storia: la fondazione, l’origine del nome, gli abitanti; quasi fosse una lezione, un mix tra storia e geografia. Poi i racconti continuano e c’è la scoperta di come si diventa scrittore, prima raccontando i propri sogni poi, grazie alla esperienza acquisita, la scrittura diventa facile osservando ciò che è intorno.

 Al circo c’era la donna cannone qui, invece, troviamo l’uomo baffone, che nasconde la sua vera natura dietro un fare burbero, scostante e dietro due baffi davvero straordinari. Il falco parlante, raccontando, insegna come usare le virgole, e l’H (utilissimo da leggere per tutti i “leoni da tastiera”, saccenti sui social ma senza che abbiano la benché minima cognizione di come si scriva in italiano). Una frecciatina tocca anche a un sindaco disonesto, figura emblematica di quella parte di classe politica corrotta.

Ogni storia ha una sua morale: il perdono; l’unione di tanti contro la prepotenza dei pochi; il rispetto delle comunità; il ricordo delle persone care… La finale è ovvia. I due bambini sono stati conquistati dai racconti, da quel momento magico vissuto senza gli accessori informatici che li rendono estranei a ciò che li circonda, che non consentono loro di apprezzare con pienezza l’affetto dei loro cari, che li scollegano alla realtà reale.

Quanti genitori oggi leggono fiabe o racconti ai propri figli? Quanti genitori lasciano i figli davanti a un televisore acceso? Quanti incontri solo virtuali fanno i giovanissimi? Poi lo scontro con il mondo reale si fa duro…

Fernando Pallocchini      

9 giugno 2021

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