I volontari dei rifiuti, ovvero fare un lavoro per il quale altri sono da te già pagati

Print Friendly, PDF & Email

Oggi, con gli avvenimenti che accadono e le notizie che girano vorticosamente, meravigliarsi è quasi impossibile.  Però c’è una cosa che mi colpisce. Lo so, sono un vecchio ottantenne, sicuramente indietro rispetto ai tempi e ai modi di pensare attuali, ma vedere associazioni che convincono persone a pulire spiagge, boschi e zone della città mi fa veramente meraviglia!

Voi direte: “Perché ti meravigli? È cosa buona e bella!” Si è vero. Eppure noi, che paghiamo le tasse, siamo i cittadini d’Europa che hanno i canoni della nettezza urbana più alti e, ultimamente, le tariffe, già elevate, sono state aumentate. Pagando queste tasse acquisiamo il diritto che, chi di dovere, si faccia carico di tener puliti tutti i posti dove noi viviamo.

Allora, vedere gruppi di cittadini, che non so nemmeno se coperti da assicurazione, andare a raccogliere rifiuti, pure con i bambini, rischiando fra siringhe e cocci sporchi di infettarsi, pur portando guanti e mascherine… a me fa meraviglia. Sì, mi meraviglia che ci siano associazioni disposte a fare ciò e che ci siano persone pronte a seguirne le richieste andando per rifiuti quando ci sono altri pagati, per tenere pulito l’ambiente, con le tasse che gli stessi “volontari” hanno già pagato profumatamente.

Così facendo si stimolano gli Enti preposti a continuare a non fare il loro dovere e i soldi stanziati per fare quelle pulizie sono male utilizzati. Non solo ma non rieducando tutti i cittadini dopo poco tempo tutto torna come prima. Quale potrebbe essere la soluzione?

Beh! Io la penso così: raccoglierei le firme delle persone che aderiscono all’idea e poi andrei dall’associazione consumatori, che ha uno staff di avvocati ben preparati, e chiederei loro di fare, a nome di tutti, una querela a colui, sindaco, prefetto o ministro, che è ben pagato con le nostre tasse e non fa il sacrosanto dovere di tener pulito il territorio di sua competenza, per omissioni di atti d’ufficio.

Ma è più necessario, anche se in tempi lunghi, educare, fin da piccoli, gli italiani a rispettare l’ambiente dove oggi vivono e dove dovranno vivere i loro figli. In questo modo delle pulizie collettive non ci sarà più bisogno. Ora ripensando a tutto ciò mi viene in mente la famosa frase che dicevano i nostri nonni quando uno faceva una cosa inutile, strana  e pericolosa: “Se tu te dai le martellate su li… (in un certo posto) ma quanno godi?” E lui, con la saggezza propria dei nostri avi, rispondeva: “Quanno non ce ‘cchjappo!”

Cesare Angeletti alias Cisirino

21 settembre 2021

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti