Conti in tasca a deputati e senatori: “Mi piacerebbe sapere: ma quanto guadagnano?”

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Sono arrivato, ringraziando Dio, a ottant’anni durante i quali ho letto sempre tanto, tanto e un po’ di tutto. Ciononostante ci sono cose che non so ma che mi piacerebbe tanto sapere e una di queste è la seguente: “Quanto ci costa a fine anno un deputato o un senatore?” Di solito si parla dei circa diecimila euro che prendono al mese. E va bene. Ma quante sono le mensilità? Qual è la diaria che prendono ogni volta che si riuniscono? Quanto ci costano il bar e il ristorante di Montecitorio? Quanto ci costano le auto blu? Quanto ci costa fornire loro biglietti aerei e di treni, naturalmente, in prima classe? Quanto ci costano le cure mediche, occhiali, protesi, e qualsiasi altra cosa di cui hanno bisogno loro e, credo, almeno così si dice, anche le loro famiglie? Potrei continuare ancora con “quanto ci costano” ma credo che anche tutti voi immaginate il mare di soldi che i senatori e gli onorevoli, “bevono” durante l’anno. Ora in tutte le famiglie, quando le cose si mettono male, si inizia a eliminare, ovviamente, quello che è ritenuto spesa eccessiva. Questi signori, con circa diecimila euro al mese, dovrebbero essere in grado di far fronte a ogni loro necessità. Detto questo mi farebbe molto piacere se qualche centro specializzato facesse un conto, matematico, estremamente preciso, e ci dicesse qual è la somma reale del costo annuo di ognuno di loro. Comprendo che ciò potrebbe essere molto pericoloso perché, sicuramente, vista la cifra, i pensionati, soprattutto quelli che vivacchiano con la pensione minima, potrebbero pensare di accendere un leasing per comprare un mitra col quale andare a “parlare” con questi simpatici personaggi al senato e alla camera.

Cesare Angeletti (Cisirino)

Risponde la redazione

La differenza dell’importo tra deputati e senatori è minima. Per un deputato la base impositiva è di 10.435 euro cui vanno detratte le ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali, quindi il mensile netto è di circa 5.000 euro a cui vanno aggiunti 3.690 euro di rimborso spese per l’esercizio di mandato, 3.325 euro di rimborso per spese di trasporto e di viaggio (se la residenza è a più di 100 km dal più vicino aeroporto il rimborso sale a 3.995 euro), 1.200 euro di rimborso a forfait per spese telefoniche. Il totale mensile è di 13.215 euro che, moltiplicato per 12 porta a una cifra annua di 158.580 euro.

La cifra è indicativa perché alcuni rimborsi sono soggetti alla presentazione di rendicontazione con calcoli particolari e varia anche in base alle presenze in aula che prevedono delle decurtazioni. Poi c’è l’assegno di fine mandato che è pari all’80% dell’importo lordo dell’indennità per ogni anno di mandato effettivo (o frazione di mandato non inferiore a sei mesi nel caso di caduta del governo e ritorno alle elezioni), per cui per un mandato completo di 5 anni l’onorevole riceverà circa 40mila euro. Dal 2012 il trattamento pensionistico è basato sul sistema di calcolo contributivo analogo a quello in vigore per i dipendenti pubblici, soggetto a tutta una complessa serie di regole. Tutto ciò salvo aggiornamenti legislativi dell’ultima ora perché va detto che costoro se la cantano e se la suonano a piacere.

1 dicembre 2021

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