Così ridevano nel secolo scorso con le battutacce di Giac umorista maceratese

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La gallina – La signora, ai fornelli, sta preparando il pranzo. Squilla il telefono,  la donna si allontana e va a rispondere al cordless nell’ingresso. La telefonata va per le lunghe. Quando ha finito, sente una voce fioca che viene dalla cucina. La signora corre e trova… ritta sul piano cotture  una gallina spennata, con le alucce ripiegate sui fianchi che le dice: “Signora, qui le cose è due: o me rdài le penne o ppicci lo gasse sotto l’acqua, perché io me staco a morì de friddo!”

La misura giusta – Una signora sta passando la domenica in campagna. Chiama una sua bimba e le dice: “Lisetta, vai nel pollaio e portami quattro uova, ché facciamo la torta”. La bimba, poco dopo ritorna a mani vuote. E sua madre: “Com’è? Non hai trovato niente?” Lisetta risponde: “C’era un uovo solo e ce l’ho lasciato” “Perché?” E Lisetta: “Quello gli serve per la… misura giusta!”

Una questione di mira – Il marito maltrattato: “Avvocà, che devo da fa? Non ne pozzo più… me devi jutà a divorzià!Adè la vellezza de cinque anni che mojema, quanno facimo cagnara, me tira ‘gni có’…”. L’avvocato: “La capisco benissimo, ma, ormai, dopo cinque anni di litigi e debite reazioni… scusi eh! Lei dovrebbe essersi abituato!” Il marito maltrattato: “Che fa lu spiritusu avvocà? Lu fattu è che mojema, da un par de mesi a ‘sta parte, comenza a còjece!”

1 dicembre 2021

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