Il Difensore Civico Regionale è gratis: perché i Comuni non aderiscono?

Lo sanno tutti i Comuni marchigiani che è possibile stipulare “gratuitamente” una convenzione con la Regione Marche affinché i cittadini possano rivolgersi al Difensore Civico Regionale? Pare di no perché fino a oggi hanno aderito solo tre Comuni: Jesi, Fano e Trecastelli. 

Dichiara Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia: “Aderire alla convenzione, prevista dalla Regione Marche, con il Difensore Civico Regionale è un atto doveroso da parte delle amministrazioni comunali marchigiane, volto a garantire democraticamente il diritto dei cittadini di far sentire la loro voce. Dopo la soppressione del Difensore Civico comunale, prevista dalla Legge 23 dicembre 2009 n. 191 – è stata data la possibilità ai Comuni (accordo quadro sottoscritto dal Garante, dai Presidenti Anci e dal Consiglio Regionale del 2016) mediante la stipula di una convenzione, di attribuirne le funzioni al Difensore Civico Regionale. Tale convenzione è a titolo non oneroso per cui non prevede alcun aggravio al bilancio comunale. A oggi, dalle informazioni pervenute, solo tre Comuni vi hanno aderito: Jesi, Fano e Trecastelli. Alla luce di quanto scritto viene da domandarsi il perché, non presentando costi, nelle Marche solo tre Comuni hanno ritenuto utile la stipula della convenzione che attribuirebbe ai cittadini la possibilità di far valere, gratuitamente, i propri interessi in caso di controversie con le amministrazioni comunali. Volendo pensar male si potrebbe supporre che sia proprio per quest’ultimo fatto, ma preferiamo pensare che sia solo una svista. Non è la prima volta che viene richiesta a un Comune la stipula della convenzione; a esempio nel 2019 l’associazione ACU Marche, nelle persone di Carlo Cardarelli e dell’avvocato Fabio Amici, ne ha fatto richiesta al Comune di Falconara. Lo stesso avvocato Amici ha recentemente rinnovato la richiesta al nuovo Difensore Civico della Regione Marche di scrivere a tutti i Sindaci dei comuni marchigiani invitandoli ad aderire alla convenzione. Lo stesso invito, a nome del Popolo della Famiglia, rivolgo direttamente a tutti i comuni della nostra regione per garantire, finalmente, ai cittadini (specie ai meno abbienti e ai più deboli, come a esempio i disabili) il diritto di poter far sentire la propria voce e di far valere le proprie ragioni in caso di contrasti con le amministrazioni comunali”.

Aggiunge Domenico Gallo, coordinatore del Popolo della Famiglia per la provincia di Macerata: “Negligenza grave ignorare la convenzione, che toglie la possibilità soprattutto ai cittadini più deboli di esercitare un diritto democraticamente riconosciuto. I Comuni del territorio maceratese siano più vicini alla popolazione, dando segnali di vicinanza come questo che, oltretutto, non costano nulla”.

1 dicembre 2021

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