Libro di Maria Cristina Pasquali “I miei 12 anni in Etiopia nel Corno d’Africa e dintorni”

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Raccontare, come è il titolo del libro di Maria Cristina Pasquali, “I miei dodici anni in Etiopia nel Corno d’Africa e dintorni” potrebbe sembrare al lettore di trovarsi a leggere un semplice diario di una professoressa, inviata a insegnare in quello stato. Così non è.

Questo volume, edito dalla maceratese Edizioni Simple, è molto di più di un diario, perché ci conduce a conoscere la storia, quella vera, di una nazione, delle sue relazioni con gli altri stati vicini, delle mutazioni politiche ed economiche in atto; ci fa comprendere come possano nascere belle amicizie al di fuori della corporazione scolastica, fra persone di genere, estrazione sociale, colore e razze diverse. Basta una buona penna, una sana curiosità e una vivace intelligenza, tutte doti che certamente non mancano a Maria Cristina Pasquali. 

Scorrendo le pagine abbiamo trovato, quasi, un’aria di famiglia perché quei luoghi, alcuni personaggi, li abbiamo già conosciuti, su La rucola, attraverso le avventure di Tullio Moneta con i racconti di Giorgio Rapanelli o, anche, dalle pagine scritte dal generale Gianni Carnevale, membro attivo della spedizione di Overland.

Comunque, divagazioni a parte, un argomento che ha colpito la nostra attenzione riguarda l’Italia, o meglio gl’italiani che sono ben visti in quel Paese nonostante siano stati per breve tempo dei colonizzatori. Prima espulsi con le loro aziende e proprietà confiscate, poi richiamati perché i locali non erano in grado di gestire quelle attività. Oggi la situazione sta ancora cambiando con l’entrata in campo dei cinesi, che con i loro massicci investimenti stanno predisponendo una nuova e diversa colonizzazione del continente africano.

L’Africa sembra perdente, suddivisa come è in tanti stati incapaci di coesione, essi stessi suddivisi al loro interno in molteplici etnie, preda così di ingerenze esterne francesi, belghe e oggi cinesi che hanno impostato una conquista senza l’uso di armi ma con prestiti economici che i governi locali non saranno in grado di restituire.

Il Corno d’Africa, raccontato dalla scrittrice, rimane pur sempre un territorio bellissimo, dagli scenari che passano da zone aride a foreste, a laghi, a cascate d’acqua; popolato da animali selvatici che donano grandi emozioni a quelli che si avventurano a vivere un safari fotografico, a tu per tu con le favolose bestie africane.

L’Etiopia è come la capitale Addis Abeba, dove accanto a edifici lussuosi ci sono periferie fatte di baracche; dove accanto al lusso più sfrenato c’è una indigenza diffusa. Gli alti e bassi sono ovunque nel pianeta Terra ma qui il divario è fortissimo: Maria Cristina Pasquali ci narra di ricevimenti fastosi e di bambini denutriti. Non è una osservatrice distaccata ma partecipa, anche se in coscienza capisce che non può aiutare tutti.

Solamente la cultura può aiutare questi Paesi a crescere, a prendere consapevolezza del loro valore e in questo ambito sia l’Italia che la Chiesa Cattolica sono dei punti importanti di riferimento. C’è molto altro nel libro della Pasquali, redatto in brevi capitoli che facilitano la lettura. A noi è piaciuto e v’invitiamo alla sua lettura.                        

Fernando Pallocchini

21 dicembre 2021

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