Quando viene a mancare una persona, specialmente se cara, non riesco subito a dolermi visibilmente né a parole o con espressione di circostanza, ma rimango attonita, chiusa in me stessa, incapace di accettare l’incredibile scomparsa. Il dolore, per me, si veste di silenzio, di meraviglia ed è muto, senza voci o applausi. È come un profondo andare, nell’attesa di una accettazione che verrà. Sì, certo verrà, lenta, serena, colma dei ricordi più cari. Addio Goffrè, quest’anno non hai fatto il Presepe, ma lo miri ora per sempre, anche per noi, in un infinito stupore.
Mariella Marsiglia
Amico fraterno di una vita. Mi portasti nel Coro Sibilla dove rimasi per ben 28 anni, gran parte trascorsi insieme con te. Con il Coro abbiamo cantato in molte e belle località d’Italia e perfino in paesi esteri. Del Coro sei stato Presidente e presentatore. Insieme con Mariella Marsiglia fondammo il gruppo “Amici del dialetto” recitando poesie a Macerata e in altri luoghi. Insieme abbiamo arricchito la vita di momenti belli e indimenticabili, come quando con le nostre consorti, per anni, siamo andati sulle Dolomiti con le comitive organizzate da don Umberto. Anche in quelle splendide località abbiamo animato le serate rendendole ancora più piacevoli e divertenti. Questa mia è solo una breve carrellata di ricordi, scritta con profonda commozione, sulle nostre esistenze che, grazie a te, mai sono state noiose ma colme di allegra letizia. Con la speranza di rivederti un giorno in Paradiso, ti abbraccio.
Urbano Riganelli
14 marzo 2022