Come superare le criticità dei centri storici? Ci prova il Sindaco di Treia Franco Capponi

Print Friendly, PDF & Email

Tutti i centri storici dei piccoli paesi, specie dell’entroterra, da ormai diversi anni soffrono di un male comune: lo spopolamento e la chiusura di tante attività commerciali e artigianali. Chiusure determinate da spese di mantenimento e tassazioni sempre più pesanti, dalla concorrenza dei troppi centri commerciali autorizzati in passato dal Governo regionale e, in ultimo, dalle vendite online sempre più consistenti, favorite negli ultimi anni dalla pandemia e dai relativi lockdown.

Per contrastare queste criticità molto potrebbe fare lo Stato con leggi idonee (ma non lo fa) e ben poco possono fare i Sindaci con gli strumenti a loro disposizione. Tra questi ci prova Franco Capponi, Sindaco di Treia che ha messo in campo la missione ripopolamento del centro storico: Treia punta su incentivi a sostegno di giovani coppie, nuove attività e affitti. È l’ultima linea d’intervento, solo in ordine di tempo, pensata dal Comune per contrastare un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto nelle zone collinari e interne. Ecco, dunque, una serie di benefici messi a disposizione proprio per recuperare il patrimonio edilizio nel centro storico sostenendo tutti coloro che vogliono vivere al suo interno e contribuire alla nascita, allo sviluppo e alla riqualificazione del tessuto commerciale.

Spiega il sindaco Franco Capponi: «Treia punta a stimolare il ripopolamento del cuore della città proponendo incentivi ad hoc a beneficio di interventi di acquisto o recupero edilizio nel centro nonché l’insediamento di nuove attività produttive e l’ampliamento di quelle esistenti. L’intento è quello di avviare un’inversione di tendenza che veda rivitalizzarsi il centro storico cittadino in maniera da ingenerare un meccanismo di causa-effetto che parta dalla presenza di nuove attività che sappiano attrarre un maggior numero di presenze e che siano da stimolo ad altri imprenditori in grado di proporre ulteriori iniziative economiche”.

Il contributo – Il contributo per il recupero del patrimonio edilizio sarà possibile per una cifra non superiore a 100mila euro per un singolo intervento su unità immobiliare abitativa o destinata ad attività produttive, stipulando un contratto di mutuo entro l’anno solare in corso. Il contributo comunale sul mutuo contratto, pari agli interessi pagati nella misura massima del 2 per cento annuo, per un massimo di 10 anni, sarà previsto per interventi particolari e minimali di riqualificazione delle facciate dei fabbricati, della sostituzione degli infissi, delle grondaie e delle parti visibili da via pubblica (anche condominiali), interventi interni agli edifici che rientrino nella definizione di “ristrutturazione edilizia”.

La priorità – Sarà data priorità ai giovani, anche in coppia nel caso in cui almeno uno dei due abbia meno di 35 anni, nonché alle nuove attività produttive e a investimenti su quelle esistenti (tutti i dettagli sono disponibili nella sezione bandi del sito del Comune di Treia).

Commercio e artigianato – Non solo. Per sostenere lo sviluppo e la riqualificazione del tessuto commerciale e artigianale cittadino sono stati messi a disposizione contributi economici a sostegno e a integrazione del canone di affitto che grava su imprese che si insediano nel centro storico.

4 maggio 2022

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti