Il pedaggio autostradale – Da Xi’an prendiamo l’autostrada G 40 per la nostra meta, Shanghai. Il percorso autostradale è completato, non ci sono più tratti ancora in costruzione come abbiamo trovato fino a Xi’an. Difficile capire è il fatto che in un territorio in gran parte desertico per costruire una nuova autostrada si debba sconvolgere la strada normale e le deviazioni, anche di chilometri, siano dei veri e propri sterrati senza la minima manutenzione. Anche questo è uno dei contrasti della Cina. Si scende dagli altopiani centrali verso la pianura costiera, superando lunghe colonne di camion avvolti nella nube di vapore dei freni raffreddati ad acqua. I caselli sono tutti manuali, solo in alcuni la tessera d’entrata è automatica. Il sistema di calcolo del pedaggio varia da tratto a tratto di strada, per i camion in genere dipende dal peso, ma non sempre. Naturalmente non è prevista una tariffa per i camper e le auto elettriche così ogni volta sono interminabili discussioni tra la nostra guida Hi Ping e i casellanti, impegnati in concitati confronti tra loro e in interminabili telefonate.
Le aree di servizio – Dovendo ricaricare le batterie dei Porter ci fermiamo di notte nelle aree di servizio, grandi e ben attrezzate. Negli alberghi il funzionamento del nostro generatore, anche se silenziato, darebbe sicuramente fastidio. Nei ristoranti delle aree di servizio il menù è solo cinese, la cucina continentale la traviamo solamente negli alberghi. Ad alcuni di noi, più affezionati alla cucina italiana o piemontese, come Valerio, non va tanto giù, ma ha sempre il pregio della freschezza e non appesantisce il che è fondamentale dovendo guidare molte ore al giorno. Certo trovarsi gli stessi piatti anche alla colazione del mattino sconcerta un po’ come le zampe di gallina presentate come leccornia o le alghe marine. Il gasolio scarseggia. Alcuni distributori sull’autostrada sono a secco, così lasciamo l’autostrada a Lu’an per fare rifornimento, nel consueto caos, in un distributore sulla strada normale. Sarà uno degli aspetto della sete di energia di cui si sente parlare a proposito della Cina? O anche qui, nell’ultimo baluardo dell’impresa statale, ci sono oscure manovre economiche? Sembra che il problema sia limitato alla regione del Gansu, ma ne risentono tutte le zone limitrofe, i cui distributori sono presi d’assalto dai camionisti.
Finalmente siamo arrivati a destinazione! – Dopo i campi eolici del Xinjiang e del Gansu ecco un altro esempio di energia pulita: su quasi tutte le case e gli edifici anche grandi ci sono collettori solari per la produzione di acqua calda. Sembra che tutte le costruzioni più recenti ne siano provviste. Shangai è sempre più vicina, è il 25 ottobre, l’Expo chiude il 31 e noi siamo attesi al Padiglione Italia e al Padiglione Comunità Europea. Passiamo la notte in un’area vicino a Nanchino. Ripartiamo verso Shanghai. Il traffico è molto intenso, ai lati risaie, canali, allevamenti ittici e costruzioni in continuo. Sembra quasi che Nanchino non stacchi da Shanghai, in un susseguirsi di costruzioni di ogni tipo. Siamo nella zona più industrializzata della Cina, Nanchino, Shanghai, Canton, Hong Kong. La campagna intorno è ancora verde, sembra che l’autunno non sia ancora arrivato. La temperatura è gradevole, l’influsso del Mar Giallo è evidente. Ancora una sosta, dobbiamo arrivare il 26 per accordi con le autorità cinesi e con i responsabili dei padiglioni. Troveremo Shanghai blindata, il servizio di sicurezza imponente anche all’interno dell’Expo. Finalmente arriviamo in perfetto orario con il nostro programma. Quando spegniamo i motori nel nostro parcheggio abbiamo percorso quasi ventimila chilometri, esattamente 19.563 dal taglio del nastro in Piazza del Duomo a Milano. Ora ci attendono le cerimonie ufficiali, l’incontro con il Ministro Frattini, con il Presidente del Consorzio Grande Milano e del Comitato Organizza tore di Milano 2015. Concluso il viaggio dei Porter Piaggio, da Shanghai partono i ragazzi dell’Università di Parma, ci lasciano anche Gigi l’operatore, Luciano il fotografo e Valerio di Alba. Restano Lino, Valerio di Bra, Mario, Matteo e Marco mentre ci raggiungono Giovanni, un veterano di Overland da Bolzano, Silvano e Max. Con loro farò il viaggio di ritorno a casa.
Shangai –Shanghai? Sconvolgente. È ovunque l’immagine dell’Expo, l’organizzazione imponente, anche se con qualche pecca nell’informazione fuori e dentro l’Expo. Una organizzazione che ripete quello che sono state le Olimpiadi di Pechino. Appare evidente che con questi due eventi la Cina ha voluto stupire il mondo e rimarcare la sua importanza nel contesto internazionale. A soli tre anni dall’ultima volta che l’ho vista sembra che Shanghai abbia ancora una volta cambiato volto. Certamente il fiume Huangpu è sempre lì, ma il Bund, il celebre lungofiume è cambiato completamente di aspetto, sono spariti i giardinetti dove gli abitanti della città facevano ginnastica, ballavano o giocavano a scacchi. Sull’altra riva, nel nuovo quartiere del Lujiazui una selva di grattacieli svetta verso il cielo; la città vecchia è irriconoscibile, rimaneggiata notevolmente per il turismo, sparite molte delle vecchie strade dove d’estate si dormiva all’aperto, nuove costruzioni si sono imposte al loro posto.
È difficile ritrovare quell’aspetto di soli pochi anni addietro, impossibile quello del secolo scorso quando pochi avevano il coraggio di mettervi piede. Locali pubblici sono ovunque, ma sono gli stessi che si trovano a Roma o a New York o a Berlino. Tangenziali e assi di penetrazione si intrecciano su più livelli permettendo un traffico scorrevole anche se intenso, una metropolitana moderna, veloce, efficiente tocca tutti i quartieri della città, il treno a levitazione magnetica con punte di 450 km/h la collega con l’aeroporto, la celebre Nanjing Road è ora in parte pedonale con negozi da Quinta Strada, ma se togliessimo le insegne in ideogrammi e il volto delle persone, pochi penserebbero di essere ancora in Cina. Il progresso, l’evoluzione stanno livellando, uniformando tutto. Sì, la Cina mi ha ancora una volta stupito, il progresso è evidente, il primo risultato di assicurare una ciotola di riso al giorno a tutti i cinesi è stato raggiunto e abbondantemente superato, ma resta ancora molto da fare perché gli abitanti delle zone interne raggiungano il livello di quelli della costa orientale. Un particolare: il 20 novembre a Shanghai verrà organizzata una festa per la consegna, pensate un po’, della millesima Ferrari. Anche questo è la Cina di oggi. Ho portato con me la mia guida della Cina del 1995. Certamente i monumenti storici sono ancora ben fermi al loro posto, ma per quanto riguarda il resto dovrò gettarla nel cestino oppure conservarla come reperto storico. continua
Gianni Carnevale
12 dicembre 2022
Puntata 4 – https://www.larucola.org/2022/12/05/94515/
Puntata 10 – https://www.larucola.org/2022/12/11/porter-piaggio-elettrici-a-guida-automatica-senza-pilota-da-milano-a-shangai-10/