Insegnare per 32 anni all’Istituto Agrario di Macerata ha generato nel professor Claudio Caproli una vera e propria passione per uno dei simboli della nostra regione, le Marche, ovvero la razza bovina marchigiana. Il forte interesse si evince già dal titolo del libro: “Il contesto zootecnico all’Istituto Agrario di Macerata – sulle orme della razza bovina Marchigiana”.
Non tralasciando dettagliate pagine sulle vicende storiche dell’Istituto Agrario e sui personaggi che lo hanno condotto a essere ciò che oggi rappresenta nell’ambito culturale agricolo e zootecnico italiano, Claudio Caproli pone in ampio risalto gli studi e le ricerche portate avanti in tutti gli ambiti connessi al lavoro di questa scuola, in quanto qui non si è data cura solo alla istruzione degli allievi ma è stata fatta sperimentazione ad a alto livello.
Un esempio lampante riguarda proprio la razza bovina Marchigiana, le cui origini affondano nella prima metà dell’800, e Caproli ne racconta il percorso evolutivo lungo il corso del secolo successivo con il continuo aumento degli allevamenti che nel 1956 raggiungono un ragguardevole traguardo. Poi arrivano gli anni di crisi, i capi diminuiscono non solo nelle Marche ma in tutta la penisola, fino al 1962 quando vengono macellati gli ultimi buoi da lavoro: si ferma l’attività selettiva di questi e si avvia quella per il tipo da carne. La sfida intrapresa è impegnativa perché ci si deve confrontare con razze sia italiane che estere da tempo oggetto di studi e assai performanti sul mercato. Qui entra in campo il Centro Studi, Ricerca e Sviluppo della razza bovina Marchigiana, dell’Istituto Agrario di Macerata, di cui Claudio Caproli è stato promotore, dando il via al percorso di una nuova progettualità, per garantire e attuare sia la continuità della fondamentale sperimentazione, nonché la formazione di esperti specializzati.
Il presente volume, nella sua completezza e complessità, come ricerca e ricostruzione storica, è una testimonianza che l’autore lascia alle future generazioni di studiosi e allevatori. Nel frattempo, recentemente, la validità e l’importanza di questo Centro Studi dell’Istituto Agrario di Macerata è stata compresa a livello provinciale e regionale, tanto che è stato approvato e finanziato con oltre 200mila euro il progetto che ha previsto l’abbattimento del capannone adibito ad autorimessa ed essiccatoio, per realizzarci la sede del Centro Studi, la cui struttura iniziale potete vede in foto.
Fernando Pallocchini
16 ottobre 2023