La Rucola ha pubblicato diversi articoli, scritti da più autori, sull’argomento Monte Francolo, anche detto Monte Franco (i link a fondo pagina). Se ne sono anche interessate associazioni locali, appassionati come l’amico Mauro che, a proprio rischio e pericolo, ha esplorato il sito in lungo e largo, ripulendo tutte e due le grotte di cui abbiamo già parlato e parleremo ancora. Finché il territorio è stato coltivato l’area era facilmente raggiungibile, tanto che si svolgeva in maggio una processione religiosa che raggiungeva la croce metallica posta alla sua sommità. Tutti conoscevano le grotte, ci giocavano intorno, ma nessuno pensava di violarle. Ora che è difficile andarci, vista la difficoltà a inerpicarsi e farsi largo tra la boscaglia, è stata deturpata con delle scritte.
Afferma Mauro: “Perché il luogo non viene acquisito da qualche ente pubblico o privato con fini di salvaguardia?” Bene, ci siamo tornati con un amico che non conosceva il sito e aveva curiosità di esplorarlo da un altro punto di vista: quello di un sensitivo. Molti sensitivi sono stati su in cima, ognuno è stato richiamato da qualcosa, ha avuto emozioni. Antonio ci autorizza a raccontare le sue.
Scrive Antonio, Sciamano Cosmico: “Sabato abbiamo fatto una interessante escursione sul Monte Franco. Abbiamo iniziato con la scoperta di un’antica muraglia crollata e inglobata quasi totalmente nel terreno, ma se ci si sale sopra si avverte ancora la sua funzione di difesa. Siamo proseguiti per la vetta del piccolo monte, passando per una antica strada che saliva, più o meno dolcemente, verso un’antica piazzetta; ascoltando e leggendo il territorio si avvertono ancora gli zoccoli dei cavalli. La natura fà da padrona conservando in maniera eccellente le vecchie strutture, siamo passati per antiche torri crollate e ciò che mi arriva molto forte è la sensazione di una scossa di terremoto che ha adagiato così le pietre della costruzione. Arrivati alla sommità del monte si possono osservare in realtà due piccole vette ben separate da una spaccatura, su di una si avverte un’aria statica e pesante, l’altra invece ti prende per mano e ti guida verso una croce messa a dimora che sovrasta il paese sottostante, ma il tutto si fa molto più interessante quando si arriva ai due anfratti naturali dove all’interno si possono notare delle lunette costruite per andarci a posizionare..? Lo dirò più avanti. Tra le due mini grotte in una posizione dominante si può osservare un dolmen in pietra. Uno dei due anfratti ha una conformazione che ricorda l’organo genitale femminile. Risalito al di sopra delle due grotte, una farfalla bianca ha richiamato la mia attenzione, spingendomi a posizionarmi in corrispondenza del dolmen, dove si apprezza una fortissima linea energetica, e dopo poco si è palesata una entità: il Guardiano del luogo, rimanendo a mezz’aria sopra la linea mi ha mostrato il reale scopo delle aperture naturali sottostanti, ovvero un luogo dove risiede un’antichissima Dea di aiuto alla procreazione, e insieme (entità Guardiano e entità Dea) mi hanno fatto vedere come le antiche popolazioni che vivevano nella valle sottostante salivano e lasciavano delle offerte proprio nelle piccole nicchie scavate, delle offerte per essere assistiti, aiutati nella procreazione. Ringraziato le stesse per questo fantastico contatto, siamo discesi verso l’uscita di questo luogo molto emozionante e carico di una energia molto delicata”.
Ndr: Si risparmino le critiche: il succo di quello che Antonio ha scritto lo avevano già supposto Foglietti e Pallotta, nel 1933. Piuttosto… sembrerebbe che la Dea non si manifesti più oggi ma… ne siamo sicuri? La Madonna del Ponte, venerata dai passotreiesi, non è così lontana, forse è la stessa benefica divinità cui è stato dato un nuovo nome…
https://www.larucola.org/2017/11/11/messaggi-nascosti-nelle-leggende-del-monte-francolo/
https://www.larucola.org/2018/05/24/le-tombe-picene-scoperte-a-pollenza-sotto-il-monte-franco/
a cura di Simonetta Borgiani – foto per gentile concessione di Mauro Pignani
5 agosto 2024