Ora ch’è spenta la frenesia dei giorni, / ora che non aspetto più nessuno / colgo la voce del silenzio / e ha frastuono assordante… / Odo un canto incessante / tintinnano chicchere in cucina / ma non percepisco aroma di caffè. / Un passo leggero mi giunge / ma vana è l’attesa, / nessuno viene a porgermi / la calda bevanda del risveglio. / Mi par di udire una voce: / “Alzati, è tardi!” – mi dice – / “Sì, mamma, lo so…” / Ma tardi per cosa se nessuno mi aspetta? / Lascia che ruoti la sfera / dal ticchettio impietoso / sul quadrante dei giorni / incontro all’ultima ora… / Che frastuono assordante / ha oggi il silenzio… / Odo la goccia insolente dell’acqua / un sibilo strano, lontano… / Odo il latrato di un cane / il singhiozzo di un bimbo / una nenia di donne / uno zirlo / un lamento… / Odo il grido di chi non ha voce / mi giunge inquietante / ferrigno di spari a mitraglia, / odo dell’onda il fragore funesto / lungo la riva lorda di sangue / un gemito, un urlo e pare di vento… / Sento nel cuore per tanta miseria lo struggimento… / Che frastuono assordante racchiude oggi il silenzio / ma la tua voce… dov’è?
Anna Zanconi
9 settembre 2024