L’irresistibile richiamo della moda travolge e coinvolge “femminucce” e “maschietti”

Cari amici, chiedo perdono ma vorrei esprimere un mio sentimento che scaturisce da quanto vedo al supermarket e in altri luoghi che non sono la spiaggia. Posso?

Posso dire che a me fa effetto vedere la “mise” di alcune ultrasettantenni, influenzate dalla moda, che si presentano addobbate in maniera molto vistosa e con scarso bon ton? Capelli tinti viola o arancio, tatuaggi grandi come affreschi murali, scarpe adatte per fare la New York City Marathon e, non ultimo, shorts “mozzafiato”. Tutto dettato dalla tendenza per ventenni.

Perché ho usato il termine mozzafiato? Perché vedere due gambotte sbrozzolose, vistosamente esposte, ferma veramente il respiro. Donne in mutazione biologica, non abbastanza toniche per potersi permettere di mostrare in piazza le forme da “Donna matura”, in imitazione di qualche bella attrice. Un fantastico articolo di Vanity Fair si chiedeva perché le donne che non dispongono di un fisico da shorts si ostinino a metterli… spinte da pensieri avvilenti che una certa moda continua a propinare spacciandoli per consigli di modernità.

A questo punto forse una donna dovrebbe chiedersi: a che età sarebbe bene smettere con minigonne e pantaloncini, con  leggings seconda pelle o unghie ultra decorate? A che età le donne dovrebbero smettere di indossare abiti rivelatori? Ho difficoltà a dare una risposta, ma spero che il buon gusto di ciascuna sappia dare un consiglio per evitare di cadere nel ridicolo.

Fin qui ho parlato di donne ma quanto ci sarebbe da dire anche per gli uomini. Quanto sono belli quei “culi pelosi” che vengono ingenerosamente messi in mostra ogni volta che abbassandosi, vengono in vista scoperti da jeans a vita bassa. Scene che non fanno male solo ai settantenni ma pure ai maschi ventenni.

Alberto Maria Marziali

19 ottobre 2024

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