Pensare che non posso pensare / mi fa pensare / all’intelligenza artificiale, / con chips programmati / da chi mi proibisce di pensare. / La IA é l’unica che sa pensare / in “modem” artificiale. / Come posso non pensare / a un vecchio / che muore di pensione, / o alla ragazzetta / che compiacerebbe / il nonnetto porco e ricco, / per una cena e l’ultima borsetta? / Con questi tempi “sugar” / ti resta l’amaro in bocca. / E il sussidio sociale / alla meretrice / in disoccupazione. / Perché poi non pensare / all’orientamento sessuale? / AA e BB e CC / E io, / pensavo di essere solo umana / con pregi, difetti / a cui si cariano i denti / con i confetti, / di chi vorrebbe raccontare / al mondo / la felicità del focolare, / lasciata sullo zerbino del “nido” / prima di entrare. / E se vogliamo pensar alla guerra. / Mi domando come posso festeggiare? / Se vedo sangue, usurpazione / e indifferenza / in continuazione. / Sarà la mia follia che non da tregua / nemmeno alla polizia / che insegna rispetto / con scudo, pistola e manganello. / E la cara vecchia scuola? / Dove ingegneri bloccano cervelli reali / per costruirne artificiali. / Distruggere savane / per mangiare / frutta senza sapore / senza vermi e sgargiante colore! / E le auto? / Sempre piú lussuose / per correre in palestre plastificate, / dimenticando boschi / in cui si possono incontrare / orsi pericolosi / però non tanto / quanto i fucili dei cacciatori. / E l’arte un mondo a parte / da cancellare! / Pericolosa l’arte! / Potrebbe risvegliare / coscienze addormentate / dalla televisione, / che insegna a vestirsi / mangiare / e la carta igienica da comprare. / Le unghie laccate, / le rughe gonfiate / e / le lingue allenate! / Mah! / Brutto affare! / Proibita l’arte / e / proibito pensare! / Ma noialtri / nonostante voi / lo continueremo a fare.
Giusi Falleroni
30 dicembre 2024