Il personaggio: architetto, progettista di porti e ricercatore storico, Medardo Arduino

Questa volta andremo a curiosare sulla costruzione del porto cinese di Sheyang nella regione di Jiangsu, prefettura di Yoncheng, nella Cina del nord. Un testo che non troverete nei libri di scuola. Si narra di passioni giovanili soddisfatte più avanti con l’età; alcuni aneddoti rendono lo scritto più piacevole.

L’architetto Medardo Arduino, da ragazzino, sognava le barche a vela, ma a Torino il mare è lontano e quindi l’oggetto più simile a una vela erano le ali degli aeroplani, così si diplomò perito aeronautico.

La sua carriera professionale è iniziata nella direzione centrale della Ricerca della Fiat, nei favolosi anni Sessanta. L’altra sua grande passione era la storia dell’architettura e si laureò a Torino. Dopo la Fiat ha avuto posizione da dirigente in società di consulenza ingegneristica in una società italoamericana che lo portò a fare consulenze in imprese manifatturiere, un po’ dappertutto, esclusa l’Australia. Quando si fanno consulenze è prassi invitare a cena l’amministratore delegato o il direttore dello stabilimento. Siccome la conversazione non può essere rivolta solo al lavoro, chiacchierava volentieri dei velisti della Coppa America del 1995.

Ciò arrivò all’orecchio di una società di ricerca e selezione di personale milanese. E un giorno nel suo ufficio torinese ricevette una telefonata nella quale gli si chiedeva se gli sarebbe piaciuto fare il direttore tecnico di una compagnia di navigazione mercantile. Gli chiesero anche se gli piaceva vivere a La Spezia, ma lui rispose di no, invece amava Lerici, affacciata sullo stesso golfo. Gli risposero: “Va bene le daremo un alloggio a Lerici” e lui accettò, perché finalmente poteva vivere in un posto dove da casa poteva vedere la sua barca a vela all’ancora nel golfo dei Poeti. Qualche anno dopo morì l’armatore di quella compagnia di navigazione mercantile. Il suo lavoro comportava la responsabilità delle gigantesche gru che caricavano e scaricavano le navi portacontainer a La Spezia, a Vado Ligure e altri porti in Inghilterra (Isola del Grano), Singapore, Taiwan, Port Said in Egitto, ecc.

Porto di Gioia Tauro

Progettò anche la trasformazione del porto fantasma di Gioia Tauro, rimasto inutilizzato per un ventennio, in quanto non fu costruito subito il centro siderurgico, con il porto doveva servire per l’imbarco e lo sbarco delle merci. La società per cui lavorava né acquisì i diritti di sfruttamento e lui dovette progettare e far realizzare la trasformazione di quel terminal per container, il più grande del Mediterraneo. A causa dell’inutilizzo di quello scalo navale sulle pareti di cemento dei moli si erano stabilite colonie di ostriche, che lui gustava crude con il limone, era il 1994. Nel frattempo, acquisì una specifica esperienza nella gestione complessa di un terminal per container, dove tutto è gigantesco e pesa svariate tonnellate, nulla si può muovere a mano! Nel 1994, il suo primo anno, riuscì a migliorare l’efficienza, così la produttività aumentò di oltre il 5%, rispetto agli anni precedenti.

Porto di Gioia Tauro visto da una nave

Lasciata la Compagnia, si diede alla libera professione, sempre nel campo degli impianti portuali. Un giorno venne contattato da una società di investimenti che gli propose di gestire la progettazione di un porto per navi portacontainer molto distante da casa: sul mar Giallo! L’amministrazione governativa cinese doveva realizzare un porto per un nascente stabilimento di produzione automobilistica che sarebbe stato realizzato dalla industria sudcoreana Daewoo. Si trovò a sviluppare tutti gli studi di fattibilità di questo nuovo porto nei pressi del “piccolo” villaggio di Sheyang che doveva assicurare la mobilità di tutte le produzioni della regione Jiangsu. Pur avendo un milione di abitanti, quel centro era considerato villaggio – dice Arduino – in quanto nella Repubblica Popolare Cinese le città si misurano in decine di milioni di abitanti. Si recò dapprima in Corea, poi sul luogo e sviluppò il progetto preliminare della redditività dell’installazione portuale con le gru di banchina. Sono questi “piccoli” macchinari che pesano 1.400 tonnellate e hanno a bordo una potenza di 4.500 HP. Un container vuoto pesa più di una tonnellata, pieno mediamente sulle 18 tonnellate, massimo 35 ton. Le gru con il braccio alzato arrivano a 75-80 metri di altezza e quindi devono avere la luce rossa di sicurezza aeronautica. Fu calcolata la quantità di gru di sollevamento, in funzione delle previsioni del volume di scambi. Si studiarono anche i macchinari semoventi per trasportare i container dalle gru di banchina al piazzale di stoccaggio e viceversa. Il problema più complicato è sempre dimensionare la quantità di macchinari in relazione ai movimenti previsti, in modo che sia economicamente remunerativo.

Altro problema non da poco fu il capirsi, perché i cinesi hanno una lingua millenaria e una scrittura che non contempla neologismi tecnici. Mentre lui dava istruzione all’ingegnere cinese per realizzare il layout del porto aveva due interpreti cinese-inglese. Ma essi si bloccarono quando dovettero tradurre la terminologia inglese della gru di banchina ovvero “Ship to shore crane”, perché non esisteva un carattere cinese che potesse ben definire quel termine. Era in impasse, quando si ricordò che un suo collaboratore in Italia era diventato il direttore di produzione di una società tedesca con stabilimento nella Cina meridionale. Gli telefonò spiegandogli il problema, poi la sua segretaria parlò mezz’ora al telefono con la controparte cinese. Infine, raggianti, disegnarono su un fogliettino un rettangolo con all’interno le lettere” STS” che sarebbe “Ship to Shore” che è diventato un ideogramma cinese!

Mappa del porto di Sheyang

Lo studio fu approvato, realizzato e il porto di Sheyang entrò funzione. Dopo un periodo iniziale di un mese sul posto Arduino rinunciò a seguirlo, perché avrebbe dovuto permanere in Cina più di un anno. Ad Arduino avrebbero assegnato un bell’alloggio e servitù, ma non un interprete per la moglie, che gli sarebbe costato 1.500 dollari al mese, quando lo stipendio di un operaio portuale era meno di 50 dollari. Lui se la cavava grazie ai due interpreti, la consorte, invece, sarebbe rimasta tutto il giorno sola in un Paese in cui nessuno la capiva e lei non comprendeva alcuno. Vediamo ancora quant’era difficile capirsi e dialogare in quel tempo e in quel luogo, anche se Mao Zedong aveva già ridotto il numero degli ideogrammi. Quando il presidente della Regione iniziò il suo discorso di presentazione di quel progetto mandò subito nel panico le sue ragazze interpreti: parlava nella lingua locale e non in quella di Shangai, il mandarino. Le ragazze non capivano e quindi non potevano tradurre, ma ad un certo punto la segretaria del presidente passò loro un foglio col testo del discorso… e tutto si risolse. In Cina ci sono 52 lingue ufficiali ma se parlano oltre 300; per fortuna per iscritto se ne usa una.

Medardo Arduino

In occasione dell’approvazione del progetto fu offerta una cena. La tavola era rigorosamente rotonda, perché tutti sono uguali. Ma il personaggio principale è quello allineato con la porta d’ingresso, lo si riconosce è colui che viene visto in viso dalle persone che entrano. Alla fine della cena chiese un caffè espresso, gli venne detto che lo avrebbe portato in camera una cameriera. La ragazza bussò alla porta della sua camera alle ore 1:30 di notte: cos’era successo? Avevano mandato qualcuno a comprare una confezione di Nescafé nella città più vicina… a ben 150 km! Quel dipendente dell’hotel dovette acquistare anche mezzo chilo di zucchero, perché loro abitualmente usano il miele, quale unico dolcificante. Si trattava di un hotel di lusso e la cameriera era una bellissima ragazza mongola con i capelli a trecce nerissimi e il corpo fasciato da un bel vestito. Quelle lavoratrici straniere erano molto apprezzate per il loro fisico slanciato e scultoreo, dai lineamenti per noi esotici. Arduino ha lavorato anche in Oman, eseguendo gli studi preliminari per i porti di Salalah e di Sultan Qabus a Muscat.

Eno Santecchia

26 gennaio 2025

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