Lascia le briglie a cavallo del suo tempo, / perché possa predicare / l’avvenuto dalle sue sofferenze. / Lui, è meno stabile di esse, / a volte confuso, poi reale, / ma non è una lusinga.
Lascia che i disastri / possano bastare a sé stessi / per storie interrotte, / in ogni caso, storie / che si fanno strada / per compensare / il prima e il dopo, / quando non sono carezze / ma colpi di spada.
Noi ci penseremo domani; / accorgersene oggi, non serve, / la cosa più giusta da fare, / è godere di questo momento.
Mauro Ruzzu
31 gennaio 2025