Lidia Nakapelyuk è una creativa di origine ucraina; negli anni, si è cimentata in varie pratiche artistiche. È autrice di undici libri (uno in italiano, gli altri in cirillico) e di vari racconti. Giunse in Italia nel febbraio del 1998, ciò le ha risparmiato gli orrori della guerra in corso nella sua nazione. È nata a Mykolaïv, in Ucraina, dove confluiscono i due fiumi Bug meridionale e Ingul, che poi sfociano nel mar Nero a circa trenta chilometri.
Il pianoforte – Figlia di un capitano di corvetta della marina militare dell’Unione Sovietica (CCCP) che prestava servizio nella base di Očakiv, doveva viveva con la moglie. Afferma Lidia che quella città è stata recentemente bombardata e ne rimane poco. Lei trascorse l’infanzia con la nonna materna e la bisnonna. Fin da bambina amava canticchiare e recitare nel teatrino improvvisato in un cortile, seguita dagli anziani vicini di casa. All’età di nove/dieci anni la nonna Nina la iscrisse a un corso di pianoforte durato tre anni e le acquistò un pianoforte nuovo di fabbricazione ucraina. Le piaceva anche disegnare abiti da sposa e di altro tipo visti nei giornali di moda.
La band musicale – A undici anni si innamorò di Valeriy, il suo professore di educazione fisica, un bel ragazzo, neolaureato, tranquillo. La ragazzina annotò le sue fantasie amorose in un diario che nascondeva sotto la scrivania. La mamma, che veniva settimanalmente a trovarla dalla città di Očakiv, trovò quel taccuino e le rifilò uno scapaccione. A sedici anni ricevette l’offerta da una piccola band (fisarmonica elettrica e batteria): cercavano una cantante e lei si prestò per qualche matrimonio e feste. Gli sposalizi in campagna duravano due/tre giorni; balli, feste e banchetti, si beveva grappa di 50 gradi fatta in casa e vodka. Il 24 agosto 1991 l’Ucraina ottenne l’indipendenza dall’Unione Sovietica, lei aveva 17 anni. Nel novembre del 1993 vinse un concorso locale di bellezza quale ragazza più fotogenica. Creò una band con alcuni musicisti, tra cui Gennadij (con il quale restò quattro anni) era il 1995-96, fecero registrare delle audiocassette.
La pittura – Nel 1998 raggiunse una sua amica a Torino; la nostra penisola le fece tornare il desiderio di dipingere quadri a olio. L’Italia fornì ispirazione alla sua creatività, si sentiva come se fosse nata qui, nonostante le difficoltà di adattamento. In seguito, lasciatasi con il ragazzo che aveva conosciuto a Torino, ritornò in patria. Ma non trovò la serenità sperata: soffrì intensa nostalgia della Penisola. Così decise di ritornare nella sua patria di adozione, stavolta scegliendo la costa adriatica, fermandosi a Porto Sant’Elpidio.
Cantante di piano bar – In una festa a Civitanova Marche in un ristorante vicino al “Gatto blu” mentre suonava Yevgeny (un cantautore e artista russo di Morrovalle) Lidia chiese di cantare una canzone ucraina, e ottenne il microfono. Così iniziò la sua carriera di artista di piano bar. Si perfezionò con lezioni private da Lighea (Tania Montelpare), cantautrice e attrice teatrale di Fermo. Dal 2011 al 2012 partecipò a un corso di alta formazione artistica a palazzo Zenith di Piediripa con la maestra Roberta Faccani (dal 2004 al 2010 nei Matia Bazar). Fino al 2013 ancora ci fu qualche richiesta da parte dei locali della riviera, poi si cercavano solo gli animatori per il Karaoke.
La scrittura – Parcheggiata la musica Lidia si dedicò alla scrittura. La scintilla scoccò a Martinsicuro quando partecipò al casting per il film “Il ricordo di una lacrima” (2015) di Mario Santocchio. Le riprese iniziarono nel settembre 2014 a Civitella del Tronto; sbirciando il copione di quel film si domandò: “Perché non posso scrivere qualcosa anche io?” … e da lì iniziò. Nell’inverno 2015 uscì il suo primo romanzo “Andata via per tornare”, che racconta di una donna di mezza età alla ricerca, in Italia, di sua figlia Angelica che le era stata tolta. Nel titolo non si può negare un riferimento autobiografico. Il secondo volume “Il labirinto del destino” tratta di una donna rimasta incinta da un sieropositivo. Il terzo racconta del titolare di un night, e di alcuni amori nati nel suo locale notturno. Il titolo originale prese il nome di un cioccolatino ucraino. “Lo specchio screpolato” è un giallo che avrebbe dovuto partecipare a un concorso virtuale letterario, dopo l’invasione della Crimea. Racconta di un omicidio ambientato a Cortina d’Ampezzo. “Scarpetta da Lorenzo” racconta di un imprenditore calzaturiero che si innamora di una ragazza dell’Est. Ha scritto una ventina di romanzi in cirillico, alcuni pubblicati in piattaforme online; il primo, in italiano, è anche su Amazon. Quasi tutti i suoi testi di narrativa si basano su fatti realmente accaduti; le piacciono le storie a lieto fine.
Look da Marilyn Monroe – È autrice di alcune canzoni: “L’Italia è come un sogno”; “Inutile attesa” e “Parting” (in inglese). Alcuni suoi dipinti decorano un corridoio e alcune stanze dell’hotel “Pineta” di Porto Sant’Elpidio. Lidia è una donna che si culla sulle onde della creatività, poi spesso torna sui suoi passi: musica, pittura, scrittura e anche sceneggiature (ha frequentato un corso). È preoccupata per i fatti tristi, come le guerre che ormai infuriano vicine. Come può, invia pacchi di vestiario e cibo per aiutare i conoscenti nella cittadina di Mykolaïv. I suoi amici ed ex vicini di casa sono in Ucraina, qualche lontano parente è in Russia …e la separazione continua! Lidia non nasconde una timida impotenza verso chi decide (male) nel mondo. Dotata di un carattere sereno, trasmette buonumore e positività alla persona che le sta di fronte: non fa gravare sull’interlocutore le sue preoccupazioni. Gli avvenimenti bellici dell’est Europa non hanno turbato più di tanto il suo carattere: ispira tranquillità. Da circa sei mesi Lidia si diletta divertendosi ad apparire con il look di Marilyn Monroe, con la quale ha peraltro una buona somiglianza. Come accade nel film “Io & Marilyn” (2009) di Leonardo Pieraccioni sembra di rivedere la compianta Diva scomparsa a soli 36 anni.
Eno Santecchia
10 febbraio 2025