Si legge ogni giorno sui giornali, si ascolta nei tg, della caccia ai trafficanti e spacciatori di stupefacenti e, volendo fare una riflessione, mi pongo una domanda: “Questi soggetti sono cacciati perché non pagano le tasse o perché farebbero un servizio dannoso alla società?”
Non conosco cosa stabilisce la legge per coloro che vogliono fare uso di stupefacenti ma mi sembra che per uso personale non ci siano particolari restrizioni . Quindi, se una persona può farne uso… perché si fa la “guerra” a chi provvede alla necessità di fornire questo “utile” prodotto al fruitore finale? Sia chiaro che questa non è una difesa dei produttori e degli spacciatori di droghe, anzi per me costoro sono dei criminali a tutti gli effetti e carcerarli a vita sarebbe il minimo da fare. Ormai sappiamo tutti (adulti e minorenni) che le varie droghe portano gravissimi problemi, eppure se è consentito di farne uso si dovrebbe permettere a chi produce e distribuisce il prodotto di poterlo fare, un po’ come accade per il tabacco: tutti dicono che fa male, anche se in modo diverso dalle droghe, eppure lo Stato ne permette la vendita e ci fa anche un bell’incasso con la tassazione.
Ce la prendiamo tutti con gli spacciatori ma vogliamo pensare pure a chi fa uso degli stupefacenti? Arrestiamo forse i contadini che producono grano, barbabietole, per realizzarci pane, zuccheri, prodotti che provocano obesità e altri malanni? C’è chi asserisce che pure la carne fa male in quanto cancerogena, allora arrestiamo gli allevatori e pure i macellai che la “spacciano”? Fare uso e abuso di stupefacenti è molto pericoloso, tanto è che leggiamo ogni giorno di morti per overdose. Ora, siccome siamo consapevoli dei pericoli prendiamocela con noi stessi per la nostra condotta di vita. Fa rabbia vedere giovani forti e sani che si distruggono la salute, quindi la vita, più per spavalderia che per “necessità”, per fare colpo, per non rimanere indietro rispetto al branco.
Prima che facciano uso di queste droghe devastanti fate fare ai giovani un giro nei reparti di oncologia o al Santo Stefano. Certo, è un argomento difficile da trattare ma se continuiamo a prendercela con chi vende e chi spaccia, affrontiamo il problema nella maniera sbagliata. Sta passando l’idea che chi si droga è una vittima e chi spaccia un orco. Un consiglio ai legislatori. Un deterrente potrebbe essere quello di agire sul possesso della patente di guida. Il periodo d’istruzione dovrebbe durare alcuni mesi, durante il quale si può venire sottoposti a sorpresa a esame del sangue e chi dovesse essere trovato positivo all’uso di droghe dovrebbe attendere molto tempo prima di poter rinnovare la richiesta. E l’iter dovrebbe proseguire all’infinito: rinnovi la richiesta, ti droghi, ti rimando… si avrebbero meno morti per droga nelle case, nei parchi, nei bagni pubblici e, pure, nelle strade: quanti morti innocenti perché chi guidava l’auto era sballato per aver assunto stupefacenti?
Giorgio Ranieri
28 febbraio 2025