Esterina Moriconi, la santarella di Montelupone, II puntata: le testimonianze

Ci sono persone santificate per un solo presunto miracolo di guarigione, oppure di conversione. Questo miracolo verificatosi in vita o dopo la morte di questi santi. Altre, beatificate per aver sopportato con pazienza e fede grandi sofferenze fisiche. Ma cosa fa di queste persone dei soggetti in alone di santità, rispetto alle moltitudini di malati che affollano strutture sanitarie, o a un sanitario che per tutta la vita ha avuto cura degli altri, o una vittima di calamità, ingiustizia, conflitto? Essendo argomento delicato e complesso, non vogliamo imbastire polemiche sui criteri della Santa Sede e degli Uffici preposti all’esame dei documenti, né sminuire i casi che hanno avuto buon esito, confidando che sia la fede, una scintilla, una manifestazione, a pervadere alcune persone speciali prima, e guidare gli ecclesiastici poi.

La premessa sorge spontanea perché leggendo i documenti ormai centenari riguardanti Esterina Moriconi di Montelupone, che Santa o Beata ancora non è, queste caratteristiche le abbiamo individuate tutte: la malattia ricorrente, la paziente accettazione dei propri mali fisici. Ma ancora più forte, la spinta ad alleviare i mali degli altri, fisici e dell’anima, mediante l’offerta del proprio soffrire, ottenere guarigioni e conversioni chiedendo, a Gesù, di poter soffrire al posto degli altri. Era convinta che i suoi miracoli avvenissero grazie alle sue ricorrenti malattie, se queste non bastavano aggiungeva dolori autoinferti, finché non ne ebbe più bisogno, perché arrivarono, insieme alle estasi, i segni della Passione. Sono sempre esistiti, ed esistono ancora, donne e uomini con la “virtù” di effettuare segnature e guarigioni, noti per passaparola sussurrato, spesso temuti; questa umile donna analfabeta e senza udito, che già in vita pur da laica veniva chiamata “la Santarella di Montelupone” qualcosa di fuori dalla norma doveva possedere, un carisma che non possiamo attribuire solo a superstizione o fanatismo religioso. Erano sì tempi difficili e di cambiamenti sociali importanti, a cavallo tra le due terribili guerre del secolo scorso, ma questo dagli stralci documentali che vi faremo conoscere non traspare, se non marginalmente; emerge solo la genuinità degli scritti, la buona fede di chi li scrive. Vi stiamo introducendo in un mondo in parte scomparso, fatto di persone sia ecclesiastiche e laiche di fede sincera, sottoposte però a una autorità ecclesiale che di fronte a tali e numerosi fenomeni mistici si trova a dover mettere dei freni, tra conflitti interni e procedure ai nostri occhi persecutorie.  

Ester Moriconi

Storie di vita quotidiana a Montelupone – Esterina mistica, perché? Ripetiamo un concetto importante: non si trattava solo di guarigioni da malattie, che la scienza potrebbe, in qualche modo, contestare come inspiegabili ma possibili, ciò che colpiva di più le persone era il fatto di trovarsi davanti a una donna che sapeva già chi fossero e cosa volessero, pur non avendole mai conosciute prima. Capitava anche che Esterina le bacchettasse, esprimendo quanto alcuni loro pensieri e comportamenti fossero ben più gravi di un male al ginocchio o di una febbre alta, inducendo queste persone a cambiare atteggiamento e vita, nella famiglia, nelle relazioni e nella fede che magari prima non avevano.  

Di seguito esempi di guarigione

Testimonianza di Padre Ennio Santini, agostiniano. Fano 28 novembre 1939 – (…) Da persona seria mi fu parlato un tempo dell’Esterina, ma, sfavorevolmente. Rimasi con questa idea, o meglio con questo giudizio, perché non ebbi modo di conoscerla personalmente. A Castelfidardo, mentre era ospite della famiglia Picciafuoco, volli andare a trovarla ed ebbi con lei una lunga conversazione a sfondo spirituale; quantunque molto difettosa nella pronuncia ed anche sorda, pure ebbi l’impressione di trovarmi di fronte ad una donna di virtù non comuni e dotata di un’anima di eccezione. Mi accomiatai da lei assai edificato, riportando con me un senso di profonda stima ed ammirazione. Dovetti quindi ricredermi e spogliarmi del concetto che ne avevo in antecedenza, ed in seguito, colta l’occasione, ne parlavo con un senso di vera devozione e con il più grande entusiasmo. Mentre ero di Comunità a Tolentino, una signora (maestra), mi raccontò che dovendo subire una operazione chirurgica, senza meno, ed avendo inteso parlare dell’Esterina, come di una Santa, volle recarsi a Montelupone, l’espose il suo caso grave con grande fiducia  e se ne tornò a casa, a Tolentino, perfettamente guarita, con il più grande stupore di lei, dei famigliari e del Chirurgo, che avrebbe dovuto operarla. Qui a Fano risiede una signora di Montemarciano, che si sentì preannunciare la morte del di lei genitore quattro giorni prima. E così avvenne. Però questi fatti che noi chiameremmo soprannaturali, li accetteremo come tali quando avranno il suggello infallibile della Chiesa. Io non aggiungo altro, perché mi sembra di avere risposto esaurientemente alla sua richiesta. Che se volesse maggiori e più interessanti notizie in proposito può rivolgersi al Maestro Arturo Clementoni in Ascoli Piceno, ed al fratello prof. Flavio, residente qui a Fano. In conclusione, il mio giudizio nei riguardi dell’Esterina è favorevole (…).

Altro esempio di guarigione, riguarda Arturo Clementoni, Maestro di Musica, che sarà uno dei più fedeli e affezionati amici e autore di molti scritti di memorie su Esterina.

Bolina Folena in Clementoni al Monastero dei Sette Dolori – Parecchi anni fa mio marito Arturo Clementoni ebbe dei disturbi cardiaci. Visitato dal Dottor Miti di Ancona risultò un principio di angina pectoris. Fu allora che mi raccomandai a suor Maddalena al secolo Esterina Moriconi e la pregai caldamente che avesse avuto la certezza che la diagnosi fosse stata errata o la malattia guarita. Avrei fatto pubblicare la grazia. Dopo alcuni mesi feci di nuovo visitare mio marito e risultò, dopo accertamenti che la malattia diagnosticata non risultava. Non riuscii a farlo pubblicare perché tutto venne messo a tacere circa la causa di Beatificazione, fui pure consigliata di stendere quanto a me risultava. Ora dopo parecchi anni mio marito ha risentito alcuni disturbi e io di nuovo ho fatto appello a suor Maddalena facendo di nuovo la promessa che non avevo mai sciolto. E fu che mio marito tornando di nuovo da un cardiologo ebbe di nuovo la sicurezza di non aver nessun male al cuore da destare preoccupazione. (…) 

Dopo queste testimonianze di guarigione, eccone una di estasi e di veggenza

testimonianza di Don Guirino Gesuelli a Don Elio, Colmurano 4 aprile 1949 – (…) Ho conosciuto Esterina Moriconi in casa della signora Magner ed ho visto in lei cose certo straordinarie. Dopo celebrata la messa nella Cappella della suddetta Signora sono ritornato nel suo salotto per prendere il caffè. Erano con me anche due giovani nipoti. Tutti abbiamo visto Esterina, in una stanza vicina a quella in cui eravamo noi, elevarsi da terra con in mano il vassoio con le tazze di caffè e esclamare: mio Dio, mio Dio! Parlava con semplicità, raccomandava alle mie nipoti di pregare, essere buone e specialmente di fare l’obbedienza. Chiamò poi me in un’altra stanza a parlarmi, come io desideravo, per confidargli alcune mie pene. Dal modo come mi rispose, mi sembrò che conoscesse le mie pene e mi consigliò come dovevo comportarmi. Ho sempre avuto la persuasione che fosse un’anima tutta di Dio, veramente Santa e favorita dal Signore di doni straordinari. Con quanto affermo non voglio in nessun modo prevenire il giudizio della Chiesa. – Con ossequi mi confermo Aff.mo in C. G. Don Guirino Gesuelli – P.S.: Una mia nipote venuta con me da Esterina mi ha ricordato che questa aveva le stimmate nelle mani coperte da mezzi guanti.

Ora riportiamo un altro incontro, che ha una sua drammaticità, per la situazione personale della donna che va da Esterina, ma non possiamo negarne il lato comico… tratto dal “riassunto riguardante la serva di Dio Suor Esterina Moriconi” di P. Pietro M. Spigoni Superiore dei Minori Conventuali di Castelvecchio Subegno (L’Aquila – (…) Aveva pure il dono di conoscere l’interno delle coscienze. Una donna del popolo si presentava un giorno alla Santa per chiedere la grazia della guarigione della gamba, che dietro una brusca caduta trascinava con suo tanto dolore. Ma la Santa, già da lontano l’aveva vista, con grande ribrurduo (?), tutta nera nel suo volto, triste riverbero della sua anima in disgrazia di Dio. Alla richiesta della grazia la stessa Santa prometteva di pregare Gesù, purché licenziasse l’uomo del peccato. La donna allora essendosi scoperta arrossì, ma negò. Ed essa allora confermò il fatto col dirle in tono severo: “Sì, tu hai l’amico!” Tale affermazione della Santa per la donna risuonò terribile come un tuono di maggio e così svergognata, scoppiò a piangere, ma la Santa con tutta dolcezza e carità la rianimava ed esortava a confessarsi da Padre Pietro. Fatta la confessione, ritornò dalla Santa, che unse, come tante volte faceva, la sua gamba coll’olio della lampada del SS. Sacramento, che era nella cappella della signora e guarì subito (…).

Nella testimonianza seguente invece, si descrive nel dettaglio cosa accadeva a Esterina, che accettava di buon grado la presenza di altre persone per condividere le sue estasi, nella sua ingenuità meravigliandosi che quello che lei vedeva, non lo vedessero anche gli altri…

Descrizione della Passione di Esterina – Anno di grazia 1921, venerdì 4 marzo ore 4 antimeridiane – Dietro invito procuratomi a mezzo del reverendo Padre Guardiano Abramucci Antonio, minore Conventuale Francescano, ho assistito ad un portentoso fatto soprannaturale avvenuto nella Casa posta in questo Comune e precisamente al 2° piano, goduto dalla signorina Maddalena Magner di cui n’è proprietaria. La Signorina Moriconi Ester di Monte Lupone la quale trovasi fin dall’infanzia presso la predetta Signorina Magner, fin da molto tempo tenuta in concetto di Santità, quale prescelta da Dio per la salvezza delle anime, col dono delle Sacre Stimmati, venne trovata in letto alle ore 4 antimeridiane di detto giorno, ove si dibatteva fra atroci ed inauditi spasimi emettendo grida di dolore, riproducendo la Passione del Nostro Divin Redentore. Ho visto con i miei occhi:

che il Sangue a gran copia sgorgava dalle visibili mani perforate con le braccia distese come se fossero inchiodate nel SS. Legno della Croce;

che dalla testa grondava sangue da moltissime parti, rievocando la coronazione di spine;

3° collocava ermeticamente il piede destro sopra il sinistro con tale forza, che persona umana non sarebbe riuscita a distaccarseli;

si comprimeva il costato emettendo grida e spasimi inauditi, dopo di aver riparato reiterate volte il colpo di lancia;

che le mani erano unite, come se fossero legate in modo tale da non potersi separare, come quando Gesù venne legato alla Colonna, rievocando le identiche battiture;

che la sofferente presentava or l’una or l’altra guancia ricevendo schiaffi dai Giudei;

che affaticatissima e dolorante com’era, cadeva tre volte sotto il peso della Croce.

In tutte queste manifestazioni, la Prediletta dal Cielo, accennava forti dolori e grandi sofferenze. Dopo di che cangiando gli lineamenti in Angeliche sembianze, veniva spesso rapita in estasi e nelle contemplazioni con Gesù e Maria, pregava fervorosamente di non voler morire e di soffrire sempre più per la salvezza dei poveri peccatori, per la pace universale e per il ravvedimento dell’Umanità. Non posso nascondere che questi fatti di dolore e di amore, svoltisi in presenza di 14 persone, fra le quali tre Ecclesiastici hanno riempito l’animo mio di gioia celestiale scorgendo in essi la medesima sofferenza del nostro Signore. In fede. Rag. Michele Vignati. – Documento che mi insegna a vivere e morire da cristiano, chiedendo a Dio il perdono dei gravissimi peccati commessi.  Firmato Vignati

Era diventata una consuetudine delle persone che assistevano a queste estasi, di deporre prima delle pene della passione dei fazzoletti bianchi sulla zona del cuore o sotto la testa di Esterina, per riprenderli poi, macchiati del suo sangue che prendeva forme somiglianti a corone di spine o cuore trafitto. Oppure chiedevano pezzi di guanciale o della camicia, da portare a casa e conservare come reliquia. Chissà in quanti li avranno ancora?  continua

Simonetta Borgiani

1^ puntata – Una persona in attesa di “giudizio”: Esterina Moriconi, la santarella di Montelupone | Associazione culturale La Rucola

5 maggio 2025

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