Mi è capitato di entrare in un bar per prendere un latte macchiato. Mentre lo stavo centellinando ho visto il barista borbottare a se stesso e non afferravo il perché.
Uscita una cliente, riccamente addobbata, lui è sbottato: “Si può pagare in caffè con la carta di credito? È giusto farmi pagare una commissione bancaria di 0,6 € per un caffè venduto a 1,2 €?” Tutti i presenti hanno convenuto che l’abitudine di pagare tutto con la carta di credito è, quantomeno, da maleducati privi di coscienza. Formalmente la cosa si può fare, perché dal luglio 2020 è obbligatorio utilizzare, su richiesta, il Pos anche nei bar, rendendo così possibile pagare colazioni, spuntini, pranzi e aperitivi con bancomat o carta di credito.
Il governo Letta, a inizio 2014, tramite un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, stabilì che il tetto minimo per far scattare l’obbligo di accettare la carta di credito fosse da 30 euro: per spese inferiori a quella cifra, il vincolo veniva meno. In seguito dopo vari ritocchi, il governo Conte, fissò nel luglio del 2020 la data per provvedere a installare il Pos nei locali commerciali con bassi scontrini, e quindi anche nei bar. Oggi la installazione del Pos è quindi obbligatoria anche nei bar e per l’esercente che rifiuta la transazione è prevista una sanzione di 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata. Questo anche se non accetta il pagamento con carta per un misero caffè. Per un gioielliere, forse, il Pos non è un problema ma se ci si paga a un barista un cioccolatino del costo di 50 centesimi e l’esercente deve versare una commissione di 60 centesimi è chiaro che è una catastrofe. Lo stesso discorso vale per il caffè.
Se non gridiamo allo scandalo e non facciamo azzerare la commissione, ingrassa banche, la perdita per molte umili professioni è pesantissima. Chiude un bar a Civitanova e nessuno, forse, se ne frega, ma se chiude un bar in un paesino semivuoto del cratere..? Per altro il piccolo commerciante non può certo aumentare i prezzi per scaricare quel costo a valle, cioè sul cliente, senza rischiare di perderlo, pertanto gli conviene regalare il cioccolatino o il caffè. È umanamente corretto? No. E qualcuno, a Roma, ha pure il coraggio di controbattere che al sud c’è l’uso di servire il caffè a 0,80 centesimi con tanto di acqua e cioccolatino perché non fanno lo scontrino. Sai che business a nero! Allora maniaci della carta di credito mettete sul banco della cassa la vostra coscienza e non la Carta di Credito. L’obbligo del Pos è una tassa occulta che fa felici solo le banche e distrugge il lavoro dei piccoli esercenti o commercianti. Quando tiri fuori la carta di credito pensaci! Non essere superficiale, mettiti nei panni di chi hai davanti e fai un rapido esame di coscienza.
Alberto Maria Marziali
18 giugno 2025