I politici seduti a Bruxelles dovrebbero porsi una domanda che, inevitabilmente, avrà un insieme di risposte. La domanda è: “Perché gli elettori dell’Unione Europea stanno virando a destra?” Questi politici “geniali”, invece di individuare le cause (o forse le conoscono ma fanno finta di non vederle) cercano di arginare il fenomeno con delle imposizioni che, però, non portano l’effetto da loro sperato.
Il problema principale, la “madre” di tutte le cause, è il prevalere della ideologia politica sull’applicazione pratica. L’idea politica ispiratrice va bene ma occorre calarla sul mondo in modo pratico e realista. L’esempio più evidente viene dal settore auto: voler imporre l’auto elettrica a ogni costo cozza contro la possibilità economica della popolazione, che rifiuta l’acquisto mettendo in crisi il mondo produttivo che dipende dai veicoli, che a cascata si riversa sull’indotto e, soprattutto, sul lavoro delle persone. Paradossalmente una imposizione (non dimentichiamo le multe applicate ai fabbricanti di automobili, salatissime se questi non raggiungessero certi risultati contro l’inquinamento) fatta per salvaguardare l’ambiente invece lo rende più soggetto all’inquinamento. Come? Non sostituendo l’auto, ormai da rottamare per i tanti chilometri percorsi, con una nuova per via del costo eccessivo, l’utente si rivolge al mercato dell’usato, continuando a far circolare auto inquinanti (forse) più di quelle elettriche. I politici amanti del green non conoscono il termine “gradualità”.
Questo comportamento ha il solo risultato di far dire alle persone: “Ci avete rotto i co…” e votano la parte politica contraria. Gli esempi sono tanti, dai più banali ai più pericolosi. Prendiamo il tappo ancorato alle bottiglie di plastica, chi prima buttava per strada il tappo ora ci butta la bottiglia intera, o il tappo che è stato strappato con rabbia dopo che mentre versi l’acqua nel bicchiere il tappo ancorato si gira e il liquido schizza da tutte le parti. Il pensiero dell’utente è: “Ci avete rotto i co…”. Torniamo all’auto; il fatto che dovremo revisionare il nostro mezzo di trasporto ogni anno sarà un costo aggiuntivo al bilancio familiare e una perdita di tempo rubato al lavoro, al che le persone penseranno: “Ci avete rotto i co…”.
Il fatto di dare troppa rilevanza alla dottrina woke, che capovolge il mondo sociale cui le popolazioni sono use da secoli, nonché imporla fa pensare alla maggioranza della popolazione europea: “Ci avete rotto i co…”. Il fatto d’imporre sacrifici economici alle nazioni per farle entrare in determinati parametri fa esclamare alle popolazioni: “Ci avete rotto i co…”. Vogliamo parlare della frizione (eufemismo) in atto con la Russia che ha aumentato oltre i limiti i costi del gas (riscaldamento, autotrazione, uso domestico) fa di nuovo dire: “Ci avete rotto i co…”. La sola idea di appoggiare l’Ucraina (messa in quelle condizioni da altri per mene politiche e commerciali) con miliardi di euro, mezzi militari, armi e munizioni, mettendosi contro un Paese forte come la Russia (e i suoi alleati, anche recenti) fa esprimere di nuovo il concetto già espresso: “Ci avete rotto i co…”. Sapere poi che per fomentare la guerra saremo obbligati a spendere 800 miliardi di euro, che noccioline non sono, per l’ennesima volta fa pensare e dire: “Ci avete rotto i co…”.
Ecco, senza continuare oltre altrimenti diventa una rottura dei cosiddetti, i politicanti che siedono sulle comode poltrone del consesso dell’Unione Europea, invece di riflettere e cercare di capire, se ne sono inventata un’altra: la messa al bando della concorrenza. Che stanno facendo in Francia alla Le Pen? che hanno fatto in Romania annullando le elezioni? che stanno facendo in Germania al AFD? lo stanno per mettere fuorilegge. Invece di individuare le cause della disaffezione delle popolazioni nei loro confronti procedono alla eliminazione politica dell’avversario. Sì, puoi estromettere l’avversario politico ma non puoi eliminare il pensiero della popolazione che continua a essere: “Ci avete rotto i co…”.
Allora… va bene il green perché impatta positivamente con l’ambiente e con il nostro ben vivere ma va applicato con giudizio, non imposto a forza. Va bene potenziare gli armamenti perché se non hai la capacità di difesa sei facile preda di eventuali aggressori ma, anche qui, vuoi prima organizzare una catena di comando su un esercito unico europeo? Altrimenti come dirigi le operazioni belliche? Come fai a essere tempestivo? Quindi nasce il sospetto che sia tutta una manovra per favorire l’industria tedesca e, forse, anche quella francese e italiana. Sono tre produttori di armi e la loro spesa potrebbe rientrare, come si dice… dalla finestra attraverso gl’introiti delle loro industrie. E questo farebbe dire per l’ennesima volta “Ci avete rotto i co…!”
Fernando Pallocchini
30 giugno 2025