Quando hai molte storie a cui attingere, quando in ogni pietra puoi trovare più di uno scalpellino che ti sussurra ciò che provava mentre la scolpiva, quando tutto parla, per un po’ sei solo. Ci devono essere sempre pause fra un uomo che parla e un uomo che ascolta. Le pause sono necessarie per permettere alle parole di ordinarsi e disporsi in cerchio. Nel mezzo e all’esterno.
Poiché tutto parla, per riuscire ad ascoltare, occorre fare il vuoto. Puoi comprendere solo ciò che è fermo e se tu riesci a stare fermo. I bambini lo sanno, i gatti lo sanno, e in genere fanno in modo di essere ascoltati obbligando gli altri a fermarsi. È un delicato equilibrio la vita, in cui per essere ascoltati bisogna imparare ad ascoltare.
È un’Arte il saper ascoltare, prevede un accordo fra le parti; prevede lo svuotarsi e il riempirsi. Dolcemente. L’amore prevede il dare e il saper ricevere. La comunicazione perfetta è madre e padre, è figlia, di un immenso dialogo in cui la crescita è nutrimento che arricchisce il corpo e l’anima. Da qualche giorno ascolto, con immenso piacere, anche le persone che parlano per riempire un mondo che non comprendono.
Vento seminato che è il riflesso del vento che gli uomini producono sulla terra. Come in alto, così in basso. Li vedi affaccendarsi per occupare spazi che percepiscono come vuoti e camminando riempiono piatti di un enorme banchetto per il timore di perdere qualcosa.
Riempiamo ogni cosa, terrorizzati dal non avere voce. E parliamo mentre mangiamo, dimenticando di gustare, pensiamo mentre dovremmo semplicemente fare un po’ di spazio per ciò che ci attende. Eppure cresce quella musica che è anche silenzio, pure in ciò che appare caotico e privo di bellezza.
Andrea Santini

6 ottobre 2025


