Si dibatte parecchio sulla scarsa affluenza di turisti sulle spiagge di Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Calabria, e in altre regioni estere dell’area mediterranea. Vivendo la città di Civitanova Marche, il lungomare Sud e la relativa spiaggia, ho notato bene che la vera crisi è iniziata nella stagione estiva 2023.
L’affluenza è stata poco meno che normale durante la pandemia di Covid19, poi si stava riprendendo ma, con l’invasione dell’Ucraina, le famiglie hanno subito un aumento generalizzato del costo della vita. Avendo meno denaro a disposizione, le famiglie hanno preferito ridurre o tagliare questo genere di vacanza estiva. Sembra pure che i turisti giornalieri provenienti da Foligno, e approfittando della comodità della superstrada aperta pochi anni fa, dapprima si fermavano sulle spiagge di Civitanova Marche, poi, avendo trovato costi più bassi, hanno preferito recarsi a Porto Potenza Picena, Porto Sant’Elpidio, Porto Recanati e Porto San Giorgio.
Durante le stagioni estive 2023 e 2024 il fenomeno della carenza di bagnanti è passato in sordina, solo pochi l’avevano notato, quest’anno 2025 è esploso alla ribalta. Ovviamente i maggiori vuoti di ombrelloni si sono verificati prima in quei pochi stabilimenti balneari gestiti in modo non professionale e approssimativo, per usare eufemismi e non adoperare termini dispregiativi.
L’esperienza personale – Due stagioni estive rovinate. Ho trascorso la stagione estiva 2023 in uno chalet dove l’accoglienza e l’ospitalità non sapevano cosa fosse. Nessun sorriso, gentilezza ma solo sufficienza, se non tracotanza e altro, da parte di tutto il personale. Quella 2024 non è andata meglio, in un altro stabilimento balneare, sullo stesso lungomare Sud. Alcune mattine chi doveva aprire l’accesso alla spiaggia non si è svegliato e ho dovuto aspettare fino oltre le ore 9:00 seduto sul muretto del lungomare Piermanni, da solo o con il giovane addetto che non aveva le chiavi per aprire il cancello… ma neanche la voglia di fare qualcosa! Aprire prima delle 8:00 – 8:30 non era un’abitudine di quello stabilimento balneare. Il mattino il bar di quello chalet apriva molto saltuariamente; forse preferiva la movida serale. A mia specifica richiesta non mi hanno saputo indicare se avevano un rubinetto di acqua potabile dell’acquedotto per riempire la borraccia d’acqua! Più di una volta andando alla toilette ho scattato delle foto (ancora inedite) che farebbero rivoltare lo stomaco a chiunque. Ai bagnanti non era consentito recarsi nella toilette interna di una pizzeria collegata (durata solo una stagione) salvo prendere molesti richiami. Desiderando gustare un gelato dovevo recarmi all’unico chiosco presente sulla spiaggia nel lungomare Sud. Fortunatamente nel 2025 ho trovato lo chalet “I due Re” dove mi sento ben accolto e apprezzato: è ordinato e ben curato con personale molto gentile e disponibile.
Una concausa dei vuoti in spiaggia – Negli ultimi anni ho notato anche uno strano fenomeno. Le famiglie, clienti abitudinarie da decenni degli chalet, in genere, riservano le prime due file prossime alla battigia. “I due Re” riserva 4-5 file a quei clienti affezionati. Quei posti da loro riservati da inizio stagione (in genere sono persone anziane), anche a luglio e agosto spesso sono vuoti. Hanno prenotato costosi ombrelloni, lettini e sdraie ma nessuno dei loro familiari scende in spiaggia e, forse, nelle stagioni estive future non li prenoteranno.
Importanza dell’accoglienza – Fornire servizi di buona qualità, essere accoglienti, ospitali con un buon rapporto prezzo/qualità ancora conta. Gli chalet ben gestiti, professionali e ben organizzati non hanno perso clienti fedeli, anzi hanno guadagnato quelli fuggiti da altri stabilimenti. Per fortuna ancora c’è qualcuno che crede a quella attività estiva vi investe lavoro, tempo e denaro. Ma qualche ombrellone vuoto si nota anche da loro, credo in termini accettabili.
Figure scomparse – Fino a qualche lustro fa sulla spiaggia il mattino non mancava mai l’addetto alla spiaggia (a volte definito erroneamente bagnino) prima raccoglieva plastica, barattolame e altro lasciati dall’alta marea notturna, portati dal vento o abbandonati dagli scriteriati nottambuli. Poi con il rastrello livellava pazientemente la spiaggia; purtroppo, questa figura si è rarefatta quasi del tutto, quando non scomparsa. Da quanto mi raccontò un civitanovese… qualche lustro fa c’era un anziano (non so da chi fosse retribuito) che con una pertica, alla quale aveva fissato una retina da pescatore o idoneo gancio, raccoglieva i rifiuti galleggianti lungo il molo riservato agli ormeggi dei pescherecci. Tirava a secco sul molo quei rifiuti affidandoli poi a quella che allora chiamavano Nettezza Urbana (oggi se ne occupa il Cosmari). Anche quella figura è scomparsa.
Cambiamento delle vacanze estive – Oltre alle crisi globali, gravissime e sovrapposte, non si può escludere che sia in atto un cambiamento dei modelli delle vacanze estive. Bisogna anche considerare che la permanenza media dei turisti nella Regione Marche, nel 2024, è stata poco più di quattro notti (Ndr: 4,33).
Finalino – Queste espresse sopra non sono solo impressioni ma considerazioni di vita vissuta. Per le statistiche ci si può rivolgere alle associazioni di categoria o attendere e i dati dell’Osservatorio del Turismo di Regione Marche e dell’ISTAT, disponibili nei primi mesi del 2026.
Cittadino del Mondo
18 ottobre 2025


