“La rucola” lo aveva già detto e lo potete leggere nel corsivo riportato più sotto, ma rincariamo la dose con un particolare di non poca importanza al quale nessuno ha fatto caso. E cioè… il danno che avrebbe provocato il passaggio continuo di mezzi così pesanti sullo stato delle strade: buche e affossamenti e costi continui per rimetterle in ordine oltre le interruzioni del percorso (che riguarderebbero tutti gli utenti) necessarie per i rifacimenti. Certo che alla Politecnica saranno sì dei cervelloni ma scollegati dalla realtà.
Un commento? E ci voleva l’Università Politecnica delle Marche per consigliare il percorso? Magari avrebbe invece potuto dare un altro genere di consiglio, tipo: partendo i camion dal Cosmari sarebbe da scegliere un sito meno complicato da raggiungere.
Il comunicato che è il report dell’incontro – Lunedì 20 Ottobre, si è tenuta l’assemblea dell’A.T.A. 3, alla quale hanno partecipato anche i tecnici del “Comitato no discarica a Macerata”. Durante l’incontro la Professoressa Fratalocchi dell’Università Politecnica delle Marche, incaricata insieme con i colleghi di redigere la consulenza tecnico-scientifica relativa all’analisi dei siti potenzialmente idonei a ospitare la futura discarica, ha illustrato i criteri utilizzati per stilare la graduatoria.
L’esposizione ha suscitato, non solo in alcuni dei Sindaci presenti, ma anche nei nostri tecnici, forti perplessità così sintetizzabili: criteri adottati e pesi attribuiti risultano discrezionali e discutibili. La docente ha confermato che i criteri utilizzati (ad esempio, quello della distanza dal Cosmari) così come i relativi pesi attribuiti sono stati individuati discrezionalmente dai consulenti e, di conseguenza, secondo noi risultano assolutamente discutibili. Gli stessi consulenti, infatti, hanno ammesso di non aver valutato nel dettaglio tutti i percorsi sulla cui base hanno stilato la graduatoria dei siti in quanto ciò sarebbe stato impossibile: una dichiarazione che, a nostro avviso, mina la credibilità del metodo di analisi adottato, confermando che nessuno si è mai recato sul territorio per verificare la effettiva esistenza di percorsi stradali idonei al transito di mezzi (con peso fino a 40 tonnellate) diretti in discarica.
Il Comitato, a questo proposito, mette a disposizione gli esiti della simulazione effettuata il 18 ottobre, al fine di consentire all’ATA (e ai Sindaci), che prima fra tutti ne avrà interesse, di disporre una rinnovazione dello studio e/o una sua necessaria integrazione con rettifica delle conclusioni che dovranno essere coerenti con lo stato dei luoghi. La verifica appare tanto più necessaria sol che si consideri il peso sproporzionato attribuito discrezionalmente dai consulenti al criterio della distanza dal Cosmari, ripetiamo, smentito dalla realtà dei luoghi di nostro interesse ove non esistono strade percorribili da mezzi deputati allo smaltimento dei rifiuti. Non svolgere tale ulteriore approfondimento minerebbe la credibilità del metodo di analisi adottato.
Criteri discrezionali che finiscono per favorire alcuni siti. L’introduzione di criteri aggiuntivi adottati discrezionalmente dai docenti incaricati, rispetto a quelli previsti dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, ha favorito alcuni siti rispetto ad altri, semplicemente in base alla presenza o meno del requisito richiesto. Questa impostazione non solo altera l’equilibrio della valutazione, ma solleva dubbi sulla reale imparzialità dell’intero procedimento. Gravi carenze nella valutazione dei territori.
Ulteriori criticità riguardano la considerazione esclusiva delle “zone di specifico interesse agrituristico” (a scapito di realtà come B&B e altre strutture ricettive diffuse sul territorio), nonché la valutazione delle “aree di pregio agricolo con certificazioni”, limitatamente alle certificazioni rilasciate fino al 2015, senza tenere in nessun conto i significativi sviluppi intervenuti negli ultimi 10 anni. Una scelta basata su criteri non oggettivi né condivisi, graverà sui territori e sui cittadini per decenni. Il nostro comitato si dichiara pertanto fermamente contrario all’adozione di questo atto. Riteniamo che i siti siano stati selezionati secondo criteri discrezionali, parziali e arbitrari, senza una reale valutazione dei luoghi e dell’impatto economico, sociale e ambientale.
Chiediamo trasparenza, rigore, analisi realistiche dei luoghi e partecipazione reale. La gestione di un tema tanto delicato come quello della futura discarica non può prescindere dall’analisi oggettiva dei territori, dall’adozione di criteri oggettivi, aggiornati e condivisi per lo studio dei siti. Come comitato, continueremo a vigilare, informare e a rappresentare la voce dei cittadini, affinché prevalga il buon senso e il rispetto del territorio.
Nota del Direttore – In conclusione il dibattito non dovrebbe essere se Macerata vuole o no la discarica (un dibattito per ‘cervellini’ da social) ma sulla valutazione di tutte le problematiche territoriali per determinare il sito più idoneo per accogliere l’immondizia, anche se un inceneritore di ultima generazione sarebbe la soluzione migliore e, alla lunga, la più economica.
Comitato No Discarica Macerata
24 ottobre 2025


