Tregua marina, per staccare dall’ingranaggio della vita in serie e dalla routine cadenzata

Dopo una interruzione forzata riesco a stilare qualche parola e contemplare la brevissima pausa estiva che mi sono potuto concedere. Guardo l’orologio, pochi minuti e finalmente la libera uscita. Anche questo periodo tanto agognato è giunto! Sistemo le ultime cose e stacco dall’ingranaggio della vita in serie per qualche giorno, la routine cadenzata e sterile ha esasperato il senso del tempo e intensificato l’impellenza delle scadenze.

Parto con la curiosità e l’entusiasmo giovanile finora stipati in un angolo della mia collezione di ricordi. Raggiungo il posto di svago, l’aria salmastra alleggerisce la testa e inebria la pelle, il sole è un po’ debole, ancora provato dalle tempeste dei giorni scorsi fa capolino tra le acque argentate regalando un piacevole tepore: pace e relax. Non c’è cosa più liberatoria che sedersi sull’asciugamano sopra gli scogli, chiudere gli occhi, respirare profondamente e lasciare che la sinfonia delle onde conquisti la mente solleticando le sinapsi.

Il mare spazza via l’inquietudine, le onde si infrangono sulla scogliera e ogni pensiero malinconico sparisce come l’ultima spuma sulle rocce. Gli intrepidi nuotatori solcano la distesa azzurra facendosi strada verso l’orizzonte. La routine si ferma, gli attimi sono eterni… una catena di emozioni che sobilla l’animo nella sua profondità, reminiscenze di libertà, spensieratezza e giubilo che tornano vivide quasi fotogrammi di un cinematografo vintage. Mare: ci dona un attimo di tregua per rigenerarsi e ricaricarsi. 

Francesco Sabbatini

29 ottobre 2025

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