Cittadella dello sport

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Perché finora abbiamo taciuto

 

 

In molti ci hanno chiesto perché non siamo intervenuti nel dibattito sulla Cittadella dello Sport con la nostra solita verve. Presto detto: perché amiamo Macerata e ci dispiace vedere che anche i centri minori dei dintorni la stanno superando in quanto a strutture. Quindi non abbiamo sollevato polemiche (e avremmo potuto scrivere tanto da molto tempo, correttamente informatissimi più di ogni altro su tutti i risvolti della vicenda) per far sì che il progetto andasse avanti. Se ci fossero stati intoppi Macerata prima di avere un centro sportivo degno di tale nome avrebbe dovuto attendere altri 10 anni. E, probabilmente, così sarà, visto il polverone ormai sollevato che avrà come unico risultato l’ennesima “mancanza” cittadina. Eravamo edotti da una situazione simile avvenuta nel passato. Ricordate il “Progetto Longarini”? Avremmo potuto averlo finito in pochi anni ma è stato buttato via con tutti i soldi già spesi e le strutture già realizzate e solo dopo decenni ci siamo ritrovati con una galleria che fa acqua da tutte le parti e che ha messo in crisi interi quartieri cittadini. E’ stato così per il Palazzetto dello Sport che, infatti, non abbiamo e non avremo, visto che c’è l’intenzione (e forse nemmeno questa) di mettere un ridicolo rattoppo su una struttura nata come palestra polivalente. E’ così per la piscina che non abbiamo e non avremo (gli acquirenti degli spazi commerciali se ne sono andati altrove, uno addirittura in pochi mesi si è costruito una bella piscina personale!) visto che c’è l’intenzione di raddoppiare la “tinozza”, confidando nel parcheggio della Coop. L’Atene delle Marche di un tempo, ricca di bei palazzi, vive oggi di ricordi e di… mezze misure.

Fernando Pallocchini

 

 

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