L’archeologia è da valorizzare

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L’articolo di Migliorelli ha suscitato interesse

 

Non ha titoli ma ha a cuore l’argomento, buona esperienza e passione da vendere. È Umberto Migliorelli, imprenditore di Macerata, il quale vuole esporre delle ipotesi sui possibili sviluppi del patrimonio archeologico della provincia di Macerata. Come tutti i siti archeologici, Villamagna di Urbisaglia può languire dimenticata in assenza di risorse, oppure progredire nella ricerca e nella scoperta per determinare ciò che è stata in passato.

 

villa-magnaIl parco archeologico più grande delle Marche

Villamagna è un toponimo medioevale, ma le sue oscure origini risalgono probabilmente al V-IV secolo a.C. Nelle vicinanze del sito è stata individuata una necropoli Picena (VI – V sec. a.C.), conferma di un insediamento dell’epoca. Sicuramente è stata un quartiere residenziale staccato dal centro urbano di Urbs Salvia, sviluppatasi probabilmente per merito delle ipotizzate terme romane. Lo fa supporre la presenza di sorgenti solfuree importanti, allora come oggi, per le proprietà curative. Le riprese aerofotogrammetriche eseguite nell’ottobre 2010 confermano la presenza nel sottosuolo di edifici da scoprire. Una parte è stata sca-vata, ma la struttura complessiva di questo sito è molto più ampia ed estesa su una superficie di circa 50 ettari, di proprietà della Fondazione Giustiniani Bandini. Il Parco Archeologico di Urbs Salvia è il più grande delle Marche con i suoi circa 50 ettari di superficie, più i quartieri suburbani e le ville isolate.

 

villa-magnaOperare in sinergia

Migliorelli ritiene fondamentale una sinergia tra i siti più importanti della Provincia: Camerinum (Camerino), Cingulum (Cingoli), Cluana (Civitanova Marche), Helvia Ricina (Villa Potenza), Matilica (Matelica), Pausolae (Corridonia), Potentia (Porto Recanati), Septempeda (San Severino Marche), Tolentinum (Tolentino), Trea (Treia), Urbs Salvia (Urbisaglia) e altri minori. L’unione d’intenti, oltre a ottenere una maggiore considerazione dalle istituzioni e dagli operatori turistici, potrebbe reperire maggiori fondi indispensabili allo sviluppo e la valorizzazione di questo ricco patrimonio archeologico. Nella provincia non vi sono solo siti romani e medioevali, ma anche piceni, qualche sconfinamento celtico e gli empori greci. Le strutture medioevali, più vicine a noi e pur avendo migliore documentazione, non hanno il risalto che meritano.

 

villa-magnaElemento catalizzatore per il turismo

Migliorelli ritiene che ci sia poca attenzione per i beni culturali, i quali se valorizzati maggiormente potranno costituire un elemento catalizzatore per il turismo di buon livello, l’occupazione e lo sviluppo delle annesse attività commerciali. Lungo strade e sentieri di accesso manca un’adeguata cartellonistica, nelle guide turistiche dovrebbero essere segnalate strutture di minore interesse e siti conosciuti ma non ancora fruibili. Un esempio può essere la rocca di Percanestro a Serravalle di Chienti, una struttura poco conosciuta e restaurata da Migliorelli intorno alla metà degli anni Ottanta. La rocca, già dei conti Baschi di Spoleto, era l’estremo baluardo a sud-est in difesa delle comunità montane assoggettatesi al Comune di Camerino. La torre si trova su un colle alto 300 m, oggi sono visibili le mura perimetrali e i resti della torre a pianta pentagonale irregolare con la punta verso est, dove c’è il terrapieno accessibile. Nel XV secolo vi nacque il pittore Paolo Bontulli da Percanestro.

 

Grotte a volta

Don Raniero Seri, viceparroco di Serravalle di Chienti, ci segnala che sono state scoperte a ovest della torre (sottovento rispetto a tramontana) delle grotte a volta con fori laterali per l’aerazione scavati nella roccia: un insolito villaggio medioevale con soffitti a volta intonacati. La Soprintendenza sembra intenzionata a valorizzarlo. Sarebbe opportuno approfondire la conoscenza delle necropoli picene del corso del Chienti e del Fiastra, ma non si deve segnalare l’ubicazione per evitare che siano saccheggiate dai tombaroli. Con il 2012 si auspicano più attenzioni e risorse destinate ai siti archeologici e alla cultura in generale, patrimonio che il mondo c’invidia. Come Diego Della Valle si è offerto di patrocinare il restauro del Colosseo, è sperabile giungano altri illuminati mecenati per il restauro e la conservazione dei beni culturali-archeologici.

Eno Santecchia

 

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