Chiara Bracalente, consulente psicologa

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Chi opera a “Il portale”, cosa fa e come

coppia

 

Nel consultorio familiare “Il portale”, nella maceratese via Cincinelli abbiamo incontrato Chiara Bracalente, una operatrice volontaria laureata in psicologia che qui svolge la funzione di consulente psicologa.

 

Come è giunta qui a “Il portale”?

“Era nella lista delle strutture – spiega Chiara – convenzionate con l’Università per fare tirocinio. Essendo interessata a questo tipo di lavoro ho domandato di entrare a far parte del team e qui ho trovato una vasta tipologia di casi sui quali applicare ciò che ho studiato”.

 

Si è trovata a suo agio?

“Sì, l’ambiente è accogliente e il lavoro in equipe è coinvolgente. Le prime volte ho solamente assistito e osservato poi, trascorso un anno di tirocinio, mi sono sentita soddisfatta e pronta ad affrontare le varie problematiche”.

 

Ha avuto bisogno di assistenza?

“Certamente, abbiamo da svolgere un compito assai delicato per cui inizialmente sono stata assistita e ho lavorato sotto la supervisione di Stefano Polenta”.

 

Oggi?

“Naturalmente oggi mi sento di essere più esperta ma le situazioni che si presentano a volte sono decisamente particolari e in caso d’incertezza c’è sempre un consulente più esperto pronto a intervenire”.

 

Che tipologia di persone incontra?

“Molti giovani e pochi anziani. Questi secondi presentano problematiche relative al rapporto con i figli e anche di coppia; i giovani invece, oltre a difficoltà di coppia e di figli ‘inaspettati’, hanno grossi problemi relazionali che, in genere, trovano origine da una chiusura caratteriale generata da problematiche familiari, a esempio dalla poca attenzione avuta da piccoli”.

 

Come riesce ad aiutarli?

“Conoscere se stessi aiuta a superare i blocchi psicologici e questo avviene attraverso l’ascolto, noi prestia-mo attenzione. Poi, nei casi più complessi, consigliamo l’intervento in psicoterapia”.

 

E la coppia?

“La difficoltà di coppia, vista dall’esterno, può sembrare causata da una scelta iniziale superficiale. Ma così non è. Infatti, generalmente, le persone si sentono attratte perché c’è subito una forte convinzione, poi con la frequentazione c’è un approfondimento della conoscenza che mette in evidenza i punti di contrasto”.

 

Come arrivano qui a “Il portale”?

“Difficilmente in coppia, in genere arrivano in solitaria e di iniziativa privata, per una scelta personale e ponderata. Questo determina la volontà di non buttare il rapporto ma di cercare il modo per salvarlo risolvendo il problema”.

 

C’è stato un episodio in particolare che l’ha toccata dentro?

“Sì, un giorno è arrivata una giovane donna afflitta da problemi di droga che si riversavano negativamente sul figlio piccolo, creando grosse difficoltà nel loro rapporto. Con il nostro appoggio, che è comunque esterno, e la sua volontà è uscita dal tunnel della droga. Sono rimasta piacevolmente stupita perché il risultato è andato oltre le mie più rosee aspettative!”

 

E il rapporto con il figlioletto?

“Risolto il problema droga si sta riappropriando di se stessa per meglio relazionarsi con il figlio e con il mondo esterno. E tutto questo è molto emozionante e gratificante: è il segno di quanto bene possiamo portare ai nostri simili”.

 

Un fatto divertente?

“C’è stata una madre anziana con un figlio adulto in psicoterapia: ebbene anche lei ha preteso di partecipare alla seduta per poter controllare il figlio! Naturalmente poi è stata sconsigliata e non è più venuta”.

Fernando Pallocchini

 

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