Fedeli in processione al Cosmari

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Non dietro la croce ma dietro gli striscioni

protesta-cosmari

 

Era un tempo che il popolo si avviava in processione seguendo il Crocifisso e innalzando canti e lodi e preghiere… oggi le cose sono cambiate e la gente abbandona la postazione casalinga davanti alla tivvù per avviarsi in corteo a protestare, camminando non dietro il Cristo ma dietro eloquenti striscioni, non orando ma scandendo forti slogan.

E’ toccato al Cosmari essere la meta del pellegrinaggio, quasi fosse una santa casa lauretana annerita dei fumi del camino riacceso che, però, sta fumando bianco manco lì dentro volessero eleggere un altro papa.

Macché papa, li dentro vogliono bruciare le incapacità, soprattutto quelle di chi a suo tempo commissionò una struttura installandola vicino a più centri abitati, nata sorpassata e, perciò, inefficiente come negli anni è stato ben dimostrato.

Per mascherare le incapacità accusano le persone di conferire nell’umido cibo ancora buono e in gran quantità: 600 euro pro capite l’anno per ogni maceratese della provincia!

Cortina fumogena per nascondere i fumi…

Ohé, questi, in barba alla privacy, si sono messi ad aprire le schifezze in umido pesando i singoli trozzi di pane e le mele marce: “E’ colpa vostra, cari maceratesi, che sprecate il ben di Dio! Mangiatevelo così avremo meno immondizia!” Che saranno capaci di fare quando entreranno in funzione i microchip sui sacchetti? Ci controlleranno i pezzetti di carta stracciati per risalire a chissà quali colpe?

E le telecamere? …i cittadini andranno di notte, coperti da un pastrano nero e col cappello calato sulla fronte a portare il sacchetto della mondezza… per non farsi riconoscere caso mai sbagliassero in qualcosa…

Invece di giocare agli investigatori facessero meglio il loro mestiere che non è solo quello di raccogliere, smaltire e tassare ma, soprattutto, quello d’informare correttamente e in continuo, non di controllare ma di aiutare le persone a essere più precise: educare!

Lo smaltimento è un’azione delicata che non deve essere resa troppo complessa perché poi le persone, se gli si complicherà troppo la vita, faranno come potranno.

Già pagano salato e gli tocca anche a lavorare in casa per dividere i rifiuti (un lavoro che dovrebbero fare altri – pagati – se fossero meglio organizzati): almeno lasciate da parte date prestabilite colore per colore, con le scatolette del tonno che restano per giorni ad ammorbare la cucina. Perché sapete bene che accade nei paesini… alle persone non piace tenersi le puzze in casa e dentro al sacchetto giallo ci trovate di tutto e di più. Altro che differenziata!

Con una raccolta differenziata ben organizzata e più semplice (interessante quella di prossimità in atto nelle frazioni di Macerata…) il termo(s)valorizzatore non avrebbe ragione di esistere.

Ecco… co’ ‘sta storia della differenziazione i manifestanti non hanno potuto tirare al Cosmari i pomodori… in scatola: come putìa fà’? Con una mano tiravano la scatola e con l’altra i pelati?

Co’ la storia de la differenziazio’ manco quessa de suddisfaziò’!!!

Fernando Pallocchini

 

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